Auricchio: “Andrò da Trump per difendere il gorgonzola dai dazi”

Auricchio: “Andrò da Trump per difendere il gorgonzola dai dazi”

L’annunciato (e temuto) diktat di Donald Trump sui dazi è arrivato: Il  25% “sulle auto e altre cose” esportate dai Paesi europei verso gli Usa.Auricchio E per “altre cose” – come è prevedibile – si intendono i prodotti agroalimentari, nel mirino del tycoon, che rappresentano una voce consistente. E a subire gli effetti più devastanti potrebbe essere anche il Made in Italy. Uno dei comparti che più di altri potrebbe finire sotto attacco è il comparto lattiero-caseario: in altre parole i formaggi.

Con la consueta schiettezza ne ha parlato Antonio Auricchio, che del settore rappresenta un’autorità riconosciuta a livello italiano e internazionale, durante un intervento pronunciato alla Latteria Sociale di Cameri (Novara), dove si celebravano i 110 anni di fondazione. Auricchio, vicepresidente di AssoLatte, presidente di Afidop (Associazione che raggruppa i consorzi di tutela dei formaggi) e del Consorzio di Tutela del Gorgonzola Dop, con un tocco di ironia molto esplicita ha dichiarato: “Sappiamo che il simpatico ciuffetto ci metterà i dazi, ma noi risponderemo con la qualità”.

Poi, a margine dell’incontro: “Voglio andare da Trump. Chiederò di parlare con il presidente americano per rappresentargli la situazione italiana e spiegargli che i nostri prodotti appartengono a eccellenze uniche, apprezzate dai consumatori statunitensi.

Auricchio conosce bene l’altra situazione, quella americana, dove molti dei prodotti Made in Italy (tra cui il gorgonzola) sono copiati e diventano proposte del cosiddetto “Italian Sounding”. Il presidente del Consorzio è speranzoso sulla possibilità di un incontro con Trump, anche perché negli Stati Uniti gode di un certo carisma, proprio nell’agroalimentare. La sua azienda, nota nel mondo per la produzione del provolone, aveva acquisito la società americana The Ambriola Company, uno dei più grandi importatori e distributori di formaggi italiani ei di prosciutto Parma negli Usa, del brand Locatelli e del pecorino romano.

“Bisogna tenere altissima la qualità. – prosegue il presidente del Gorgonzola – E’ l’arma più importante di cui disponiamo, viceversa rischiamo di non essere competitivi; ma soprattutto dobbiamo, noi come cooperazione, insieme alla politica, ai consorzi, agli industriali, cercare di proteggere questo grande patrimonio. I nostri formaggi non sono solo gusto, sono cultura”.

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