Quei “mascalzoni” contro un carro di fieno, poi nacque “Parlami d’amore Mariù”

Quei “mascalzoni” contro un carro di fieno, poi nacque “Parlami d’amore Mariù”

di Franco FilipettoUominichemascalzoni-1932-DeSica-Franca

Non c’entra con l’agricoltura, se non per un incidente della troupe, contro un carro di fieno, sulla neo autostrada Milano Laghi, poi inserito volutamente dal regista nella pellicola “Gli uomini che mascalzoni…”. Fu il primo film di Vittorio De Sica, girato nel 1932 e presentato al primo festival di Cinema di Venezia di quell’anno. Fu reso famoso dalla canzone “Parlami d’amore Mariù” cantata dallo stesso De Sica. A 50 anni dalla scomparsa, la figura del celeberrimo attore è stata celebrata nell’Aula Magna del palazzo comunale di Arona (NO), su iniziativa dell’Università della Terza Età. Per l’occasione è stato proiettato il film “Gli Uomini che mascalzoni…” girato tra Arona, Meina e Stresa, lungometraggio che segnò l’esordio dell’attore. Una pellicola in bianco e nero con un buon audio, che ha avuto come base la canzone “Parlami d’amore Mariù”, motivo diventato più famoso del film.  Prodotto nella primavera del 1932 per la regia di Mario Camerini e la direzione generale di Emilio Cecchi; attori principali, oltre a De Sica, Lia Franca, e Cesare Zoppetti. Per la sceneggiatura Mario Soldati che diventerà molto famoso.

Il film dura 65 minuti, gode di buona immagine e eccellente sonoro. Gli interni furono girati alla Fiera di Milano. Il 15 agosto 1932 il film venne presentato alla Mostra del Cinema di Venezia; il giorno successivo i quotidiani recitavano: ”L’eccezionale e qualificata platea se l’è spassata un mondo alle semplici e commoventi vicende del film e, alla fine, ha applaudito a lungo”.

Durante la serata di Arona la giornalista Laura Fabbri ha tracciato la figura di Vittorio De Sica. Christian, il figlio, ha mandato uno scritto di ringraziamento: “Pregiatissima Università delle Tre Età di Arona, ho appreso con grande piacere che, nella giornata odierna, che si celebra il 50° della scomparsa del babbo Vittorio, la vostra accademia ha voluto ricordare la sua figura. Mi   c commuove che a centinaia di chilometri da Roma venga ricordato, per di più da un’associazione che si occupa e diffonde la cultura. In quei luoghi, in quelle rive del lago Maggiore ha debuttato   nel suo primo film: “Gli uomini che mascalzoni…”.  Allora non era il protagonista, era alle prime armi con la pellicola del grande schermo. Ha avuto ugualmente successo sin dall’inizio, anche per la canzone “Parlami d’amore Mariù” che lui stesso ha lanciato.  Per me è stato un grande maestro e lo è stato per tanti attori e registi. Ho conosciuto il lago Maggiore per qualche ripresa cinematografica, mi capitasse di venire ancora, ve lo farò sapere e vi verrò a trovare. Ho appreso che siete una fonte di cultura, divulgate letteratura, storia, poesia e anche cinema. Complimenti!”.

 

 

 

 

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