“Noi vogliamo continuare a coltivare riso e quest’anno, secondo il sondaggio svolto tra le aziende, potremmo arrivare a 218 mila ettari di superficie. La nostra risicoltura sta cercando di recuperare terreno, dopo le battute d’arresto del 2022 e del 2023 dovute alla siccità che ha fortemente compromesso il settore”. Roberto Magnaghi, direttore generale di Ente Nazionale Risi, interviene al convegno “Riso e seminativi, politiche ambientali e gestione coltivazioni”, al castello di Cozzo Lomellina (PV). E fa il punto della situazione. Prosegue: “Da qui arriva il 60 per cento della produzione risicola europea, occorre mantenere questo standard. I principi del Green Deal sono stati superati dagli eventi in corso, come le guerre, e tutti si sono resi conto che è prioritario produrre alimenti, c’è bisogno di sicurezza alimentare. Grave sarebbe pensare di ridurre drasticamente, del 50%, l’utilizzo dei principi attivi. Si comprometterebbe il livello della produzione. Così come la rotazione dei terreni taglierebbe metà superficie coltivata, che equivale a 700 mila tonnellate in meno di produzione UE e metterebbe in forse anche l’equilibrio idrogeologico del territorio”. Poi c’è il tema della reciprocità: nell’utilizzo di fitofarmaci i nostri risicoltori sono sottoposti a limitazioni che non valgono per i diretti concorrenti extraeuropei. Ancora: le importazioni. “Da Cambogia e Myanmar nel 2023 sono arrivate in Europa 500 mila tonnellate di Indica a dazio zero e 400 mila tonnellate di cereale già confezionato. Le nostre industri di trasformazione non riescono a stare al passo con i costi e se non reggerà il peso il problema prima o poi si ribalterà anche sugli agricoltori. Per tutte queste cose noi lanciamo l’appello: vogliamo continuare a produrre per continuare a ad assicurare la produzione europea”.
Al convegno, moderato da Paolo Viana, sono intervenuti Giovanni Palli, presidente Provincia di Pavia; Natalia Bobba presidente Ente Risi; Roberto Cavaliere, presidente Copagri Lombardia; Patrizio La Pietra, sottosegretario al Ministero Agricoltura e Sovranità Alimentare; Alessandro Cantone, presidente commissione agricoltura Regione Lombardia; Angelo Frascarelli, docente Università Perugia; Patrizia Vaccino prima ricercatrice Crea cerealicoltura, che ha parlato di evoluzione, genetica, tecniche di evoluzione assistita. Camillo Colli, presidente di Est Sesia, ha tracciato il quadro idrografico, messo a rischio dal ritiro dei ghiacciai: “Nel 2022 e nel 2023 la riserva di ghiaccio sulle Alpi, dal Gran Paradiso al Canton Ticino, è diminuita di cinque chilometri di metri cubi. In altre parole: abbiamo perso un miliardo di metri cubi di ghiaccio”.
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