La risaia italiana recupera superficie e si allarga. Non sarà “extralarge” come lo è stata negli anni record e neppure raggiungerà la vetta dei 250 mila ettari, come auspicato dall’industria di trasformazione per venire incontro all’aumento dei consumi. Tuttavia potrebbe invertire la tendenza che ha caratterizzato gli ultimi due-tre anni, segnati da siccità e carenza idrica, che hanno scoraggiato molte aziende a investire in riso e orientarsi verso altri seminativi. Stando ai primi risultati del sondaggio che ogni anno Ente Nazionale Risi lancia tra gli agricoltori, le indicazioni sono per aumento del 2,69 per cento: la superficie passerebbe da 210.239 ha del 2023 (quando sono tagliati circa 8 mila ha) a 215.900 ha di quest’anno. Un incremento di quasi 2700 ettari rispetto alle precedenti semine. Il sondaggio è stato effettuato tra 842 produttori, e continuerà nelle prossime settimane.
Intanto, sul fronte del mercato, le importazioni in UE sono diminuite del 16% in equivalente riso lavorato rispetto a un anno fa. In calo del 48% anche il Basmati. L’andamento commerciale è stato al centro anche di uno degli incontri tecnici che Ente Nazionale Risi ha tenuto recentemente nella sede della Fondazione Agraria di Novara, con la partecipazione di Enrico Losi (esperto di mercati e prezzi) che ha tracciato un ampio quadro in Italia e all’estero riguardante il riso: “Nel 2023 la propensione agli acquisti in tutta l’Unione Europea è stata frenata dall’inflazione e dalla guerra in Ucraina”. Ora si potrebbe assistere a un capovolgimento a favore del riso made in Italy, dovuto a un altro scenario di guerra: il blocco del Mar Rosso sta impedendo al cereale d’importazione di arrivare con facilitò in Europa. Il costo dei container via mare dal Sudest asiatico è quadruplicato: questa situazione, paradossalmente, fa gioco al riso italiano che soffre di una concorrenza ridotta.
Nello stesso incontro di Novara sono intervenuti anche Umberto Rolla (responsabile Ente Risi Novara), Alessandra Bogliolo, assistente tecnica, Filip Haxhari, responsabile del servizio miglioramento genetico, Silvano Ribotta (Regione Piemonte).
You must be logged in to post a comment Login