Dopo l’approvazione definitiva della legge per fermare i cibi costruiti in laboratorio nei bioreattori, ora la battaglia si sposta in Europa. “L’Italia, leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche di tutela della salute dei cittadini” afferma Coldiretti Piemonte.
“Non è la prima volta che facciamo da pionieri in Europa: l’Italia, infatti, proprio grazie al pressing di una raccolta di firme della Coldiretti, è stata il primo Paese ad adottare norme nazionali per l’obbligo di etichettatura di origine degli alimenti verso il quale si sta progressivamente allineando l’Unione Europa con il superamento di dubbi e contestazioni, a livello nazionale e comunitario, che fanno ormai parte del passato”, spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale nel ricordare che il Piemonte hanno raccolto oltre 60 mila firme e hanno espresso il “No” al cibo sintetico più di 500 comuni di ogni colore politico ed esponenti di ogni schieramento, oltre al governatore Alberto Cirio.
“La legge è dunque un impegno a difesa della dieta mediterranea ma anche – proseguono Brizzolari e Rivarossa – un segnale importante per l’Unione Europea che, nel rispetto del principio di precauzione, ha già portato da oltre 40 anni a mettere al bando negli alimenti l’uso di ormoni che sono invece utilizzati nei processi produttivi della carne a base cellulare”.
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