Dopo l’ultimatum lanciato da Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, al Consorzio Irriguo Est Sesia di Novara sulla distribuzione dell’acqua ai risicoltori, forse si apre uno spiraglio. Il 3 maggio in Regione a Torino si svolgerà un vertice con direzione e presidenza di Est Sesia per un confronto sulla delibera adottata dal consorzio che prevede la turnazione delle sommersioni sia per i novarsi sia pe i colleghi della Lomellina. I primi contestano la modalità sostenendo che il sistema li penalizza a favore degli altri. Il governatore del Piemonte aveva chiesto di recedere dalla delibera, viceversa l’avrebbe impugnata davanti al Tar. Ora sembra aprirsi uno spiraglio.
Nel frattempo l’argomento siccità, malgrado le piogge degli ultimi giorni, è ancora al centro del dibattito del mondo agricolo, in particolare quello risicolo che in questi giorni sta entrando nel vivo della stagione. E si intensificano gli incontri. Due a Vespolate, nella Bassa novarese. Alla cascina Fornace Coldiretti ha organizzato una tavola rotonda con gli assessori regionali piemontesi, Marco Protopapa (Agricoltura), Matteo Marnati (Ambiente), il consigliere Federico Perugini. Hanno partecipato anche il direttore Coldiretti Novara Vco, Luciano Salvadori, il neopresidente Fabio Tofi, la presidente uscente Sara Baudo, il presidente di Campagna Amica Piemonte Orientale, Fabrizio Rizzotti. Tofi e Salvadori: “Oltre alla siccità è stata trattata la tematica della valorizzazione, perché terminata la crisi emergenziale dovremo essere ancora più aggressivi su un mercato impietoso che non riconosce la giusta remunerazione alle nostre produzioni”.
Fabrizio Rizzotti: “Noi non siamo hobbit nella terra di mezzo, vogliamo essere considerati alla stregua degli altri agricoltori e disporredell’acqua necessaria a salvare le nostre risaie”.
“Territorio, agricoltura, siccità, futuro”, questo il titolo dell’altro incontro che . sempre a Vespolate – si è tenuto questa volta alla Cascina “Speziale”, con una folta rappresentanza di agricoltori, di Coldiretti (Fabrizio Rizzotti), Confagricoltura (Giovanni Chiò), Cia (Manrico Brustia). Inoltre gli assessori Protopapa, Marnati, il vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso e il direttore di Arpa Piemonte, Secondo Barbero. Si è parlato della necessità di realizzare opere per invasare l’acqua e quella di ridurre le perdite e di anticipare di due mesi, in accordo con la Lombardia, della deroga del deflusso minimo vitale per il Ticino.
Poi, le opere da realizzare. I progetti esecutivi, con priorità 1, che entro il 3 maggio saranno presentati al Ministero, riguardano il rifacimento del Canale Regina Elena e il Diramatore Alto Novarese, per circa 167 milioni di euro. “Questo progetto – ha sottolineato Marnati – riguarda interventi di manutenzione straordinaria finalizzata al miglioramento della tenuta idraulica, del trasporto e del risparmio idrico. Un progetto che può partire a breve perché ci sono tutte le autorizzazioni”.
Altri progetti, proposti da Est Sesia, in gran parte finanziati dalla Regione, riguardano interventi di adeguamento del Canale Cavour a vale del torrente Terdoppio per la riduzione delle perdite e del rischio idrogeologico nel territorio dei comuni di Novara, Cameri e Galliate. Lavori divisi in sette lotti per un 65 milioni. E ancora lavori di miglioramento e adeguamento funzionale del cavo Busca, nel Comune di Casalino, per complessivi 9 milioni e mezzo di euro. Altri interventi si riferiscono al cavo Montebello nei comuni di Recetto e San Nazzaro Sesia, per la riduzione delle perdite del rischio idrogeologico (10 milioni); interventi di manutenzione straordinaria del colatore Orfreddo, nel comune di Villata, per la riduzione delle perdite (15 milioni).
Marnati ha sottolineato: “Stiamo lavorando su tutti i fronti e tra questi anche il dialogo con la Valle d’Aosta, che per il territorio piemontese rappresenta un bacino importantissimo. Sui sta lavorando a 360 gradi per trovare soluzioni a supporto del territorio”.
Nelle foto: incontro fra Coldiretti e Regione alla cascina Fornace di Vespolate. Giovanni Chiò (Confagricoltutra) e Manrico Brustia (Cia) nel secondo incontro con i vertici regionali piemontesi
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