Con 52 voti a favore, 14 contrari, 8 astenuti, è stato approvato il regolamento messo a punto da Est Sesia, il più grande consorzio irriguo italiano, per la distribuzione dell’acqua alla risaia. Un intervento che dovrebbe salvare le semine e la produzione, stante l’estrema siccità e “una situazione esplosiva”, cone l’ha definita il direttore generale Mario Fossati. Le linee guida, che prevedono un “regolatore unico”, dovrebbero risolvere il problema della carenza estrema, equilibrando la distribuzione della risorsa idrica ai risicoltori delle province di Novara e Pavia. “Un regolamento – commenta Fossati .- che dovrebbe consentirci di fare tutto il possibile per salvare la risaia”. L’obiettivo è quello di assicurare le poche riserve attraverso una turnazione. Che però non torva tutti d’accordo, a cominciare dalla Regione Piemonte che attraverso gli assessori Matteo Marnati e Marco Protopapa ha redatto un docuimento con il quale viene espressa la contrarietà. A monte c’è il timore che il Novarese possa restare all’asciutto a favoredella Lomellina, innescando una guerra dell’acqua peggiore di quella dello scorso anno.
Mario Fossati è esplicito: “Cavour, Po, Dora Baltea, Ticino, Sesia non sono in grado di assicurare una normale distribuzione. Riserve di neve insufficienti sulle montagne, il Lago Maggiore è ai minimi. Stiamo derivando soltanto pochi metri cubi al secondo. Unica alternativa è l’irrigazione turnata. E quando arriveremo all’80 per cento di riduzione non si potrà fare altro che pensare al salvataggio di quello che rimane del raccolto”. Colli rincara la dose: “Prima ancora che il riso dobbiamo salvaguardare le colture in corso, come i terreni seminati a grano e colture vernine. Se manca l’acqua perderemmo anche quelli”. Sarà una riduzione tra il 60 e il 70 per cento, precisa Franco Bullano, agronomo al quale Est Sesia ha affidato il compito di “regolatore unico” della turnazione. Un compito difficile e ingrato, perché mettere d’accordo tutte le utenze è quasi impossibile. Nessuno vuole stare in lista d’attesa, tutti temono di perdere con il giro anche la produzione.
Manrico Brustia, responsabile del gruppo riso di Cia: “C’è stata assoluta mancanza di informazione e condivisione. I sindacati non sono tecnici, ma il regolamento poteva essere condiviso in anticipo. Si tratta di lavorare insieme”. Giovanni Chiò, presidente di Confagricoltura Novara Vco: “E adesso che cosa diciamo ai nostri associati?”. Sara Baudo, presidente Coldiretti: “Noi non ci sentiamo di schierarci contro il regolamento stabilito da Est Sesia, ma certamente avevamo bisogno di una comunicazione più tempestiva. Molte delle nostre aziende sono in bilico, non sanno se potranno ancora continuare. Il loro futuro è nelle mani di Est Sesia”.
Il tema della mancanza d’acqua è rimbalzato anche a Verona, al Vinitaly, dove si è tenuta la riunione della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, con la partecipazione di tutti gli assessori regionali.
Il Piemonte insieme alle altre Regioni ha proposto un documento da presentare al Governo con urgenza sul tema della gestione della risorsa idrica, in particolare a sostegno dei Consorzi di bonifica e irrigui.. I punti salienti riguardano la richiesta di finanziamento per i progetti esecutivi di infrastrutture irrigue ammessi ma non finanziati negli ultimi tre anni, l’istituzione di un Fondo nazionale di finanziamento triennale per la realizzazione di invasi per la conservazione dell’acqua ai fini irrigui, riduzione dei costi energetici per le strutture irrigue, il ristoro dei danni subiti dall’infrastruttura irrigua e dagli impianti irrigui, un incremento del ristoro dei danni subiti dalle coltivazioni agricole nel 2022.
Per l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Marco Protopapa, considerando il protrarsi dell’emergenza siccità nel 2023, sono necessari oltre i ristori alle aziende agricole e il riconoscimento dei maggiori costi sostenuti dai Consorzi per la gestione idrica sul territorio nonché la dotazione di infrastrutture di stoccaggio e di accumulo dell’acqua finalizzato all’irrigazione in agricoltura. Inoltre: un progetto pilota da parte del Ministero che permetta di avere delle linee guida sul tema della realizzazione dei micro invasi.
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