C’è mistero per i frequenti incendi nelle aziende agricole. Il più recente in un fienile a Caprie e Coldiretti lancia l’allarme.
«Da un anno – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – continuano a verificarsi incendi in aziende agricole tra Basso Canavese, la cintura ovest di Torino e la bassa valle di Susa. Ci pare evidente che non può reggere la tesi della successione di eventi spontanei: troppo simili le dinamiche. Più volte abbiamo chiesto agli agricoltori di aumentare la vigilanza. Ma, a questo punto, chiediamo un’attenzione prioritaria da parte delle forze dell’ordine».
In una nota si sotolinea che nei materiali vegetali l’autocombustione è un fenomeno possibile per via dell’aumento della temperatura interna alle masse a causa della fermentazione naturale. Ma sono davvero rari i fenomeni di autocombustione in presenza di basse temperature invernali. Tra l’altro, la Bassa Valle di Susa è da sempre territorio privilegiato di azione di piromani, come dimostrano i ripetuti incendi, in questi casi, boschivi, che si verificano in occasione di giornate di vento forte.
«Per fortuna, in questi episodi ripetuti non ci sono ancora stati feriti gravi – conclude Mecca Cici – Ma il danno alle attività e ai sistemi agricoli locali è ingente. Ricordo, a questo proposito, che le aziende agricole arrivano da un’annata 2022 colpita dalla siccità e dai forti rincari delle materie prime tra cui fieno e paglia. Ci sono poche scorte nelle fattorie e c’è scarsa disponibilità di fieno, addirittura sul mercato europeo: introvabile se non a prezzi altissimi cresciuti, in un anno, addirittura del 300%».
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