di Giovanni Chiò *
Confagricoltura Novara e Vco a seguito della proposta da parte di Est Sesia di applicare una turnazione irrigua in caso di carenza della risorsa idrica, esprime su tale decisione forti dubbi e chiede con celerità risposte certe che definiscano quali sono le reali proposte del consorzio.
L’interruzione della disponibilità idrica durante l’ultima stagione al territorio novarese e lomellino ha creato ingenti danni ad ogni attività agricola.
Le riunioni di distretto che si sono tenute nel Novarese hanno lasciato tutte le incognite che già esistevano; le relazioni di Est Sesia hanno riportato ciò che gli agricoltori già conoscevano per aver subìto una stagione irrigua complicatissima. Hanno messo in luce accorgimenti che dovrebbero far parte dei rinnovi di PAC e PSR; quindi, non è stata data nessuna indicazione o orientamento per la prossima annata.
La proposta di turnazione è in contrapposizione con l’incentivazione alla semina del riso in sommersione, molte aziende agricole in previsione di una turnazione dell’acqua difficilmente opteranno per questa tecnica; l’apparato radicale della pianta del riso con le semine in asciutto si adattano meglio ai periodi siccitosi. È evidente che manca l’acqua già oggi, non possiamo aggrapparci ai miracoli. L’unica richiesta del Consorzio è stata quella di chiedere agli agricoltori di dichiarare volontariamente quali sono le prese d’acqua dalle quali le aziende hanno le captazioni: aspetto paradossale perché da sempre è Est Sesia che dichiara quali sono le bocche di prelievo. L’aggiornamento catastale è necessario, meno è invece rendere obbligatoria tale documentazione per ottenere l’erogazione dell’acqua. La mancanza di chiarezza su tutto questo capitolo destabilizza ogni agricoltore per le incognite che questa carenza sta incidendo sulle scelte colturali, lo scenario apocalittico di una turnazione che potrebbe essere messa in atto andrebbe a compromettere completamente un intero areale.
Urge fare luce su modalità e intenzioni. L’importanza di arricchire la falda non è ancora sostenuta da una programmazione o da una proposta attuabile. C’è un territorio che deve essere consapevole del fatto che è necessario adottare modalità diverse di coltivazione e di irrigazione, quali le rotazioni colturali e la sommersione; ci deve essere anche la consapevolezza che tutti i territori risicoli devono tornare ad aumentare la semina in sommersione senza dover attendere che le falde vengano rimpinguate.
Le previsioni per la prossima stagione attualmente non sono confortanti: il Lago Maggiore continua a scaricare acqua nel Ticino a causa della manutenzione straordinaria della diga della Miorina; le scorte nevose in quota sono state erose dal caldo torrido della scorsa estate; non esistono nuove strutture di contenimento dell’acqua nè tanto meno progetti a lungo termine. Proporre delle regole per quei territori con basso consumi idrico, quindi garantire l’acqua a terreni impermeabili vocati alla sommersione e sui quali vengono attuate operazioni di pesta, attività idonee per rimpinguare la falda e rifornire la rete di colatura.
La valenza ambientale che viene riconosciuta alla risaia in quanto coltura sommersa dev’essere mantenuta e garantita ai fini del riconoscimento da parte di organo istituzionale. Il Novarese esce dalla campagna 2022 gravemente danneggiato, le aziende zootecniche e a produzione maidicola hanno subito ingenti perdite. Nonostante la scorsa primavera l’agricoltura novarese abbia adottato preventivamente una drastica riduzione della superficie a riso (a favore di colture meno idricamente esigenti), il Consorzio irriguo non ha apprezzato questo sforzo anzi ha chiuso l’acqua di irrigazione proprio in questi areali.
Si rende necessario affrontare dei cambiamenti con programmazioni virtuose oppure i problemi della passata stagione saranno gli stessi anche nelle prossime.
- Presidente Confagricoltura Novara Verbano Cusio Ossola
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