di Gianfranco Quaglia

«Fai che il cibo sia la tua medicina». Così sosteneva Ippocrate (460 a.c.). Un detto più che mai attuale oggi, in un’epoca di ripensamenti, diete salutistiche, alla ricerca dello starbene attraverso l’assunzione di cibi sempre più naturali. In questo senso s’inquadra il «Vademecum» dal titolo «Alimenti, integratori alimentari, malattie» con un sottotitolo esplicito: «Impariamo a utilizzare i cibi e i principi attivi della natura per prevenire e curare le malattie». Un utile libro, a cura di quattro professionisti novaresi che hanno unito le loro esperienze specifiche: il biologo Alberto Stangalini, il biologo nutrizionista Giuseppe Bellotti, il medico Cecilia Aquili e la farmacista Carlotta Rosso.

Ne è uscita un’esaltazione del,la naturalità, ma anche della dieta mediterranea tanto celebrata quanto poco conosciuta nelle sue caratteristiche e proprietà. Un’opera agile, divulgativa, facile da consultare, rivolta a pazienti, medici, farmacisti, passando in rassegna tutti gli aspetti della nutrizione, degli alimenti naturali, integrali, nutraceutici e le correlazioni esistenti con le diverse patologie.

Ma la finalità di questo volume (157 pagine) è soprattutto finalizzata alla prevenzione, resa possibile con una serie di informazioni e consigli dietetico-alimentari: dai principi attivi anti-ossidanti contenuti negli alimenti sino ai consigli pratici per gli acquisti e la conservazione dei cibi. Non un’opera monografica e neppure un saggio, ma un libro da consultare a seconda delle necessità e delle curiosità, suddiviso per materie e schede analitiche che descrivono i punti essenziali, redatti secondo rigore scientifico ma al tempo stesso accessibili anche dai non addetti ai lavori. Così che il «Monascus purpureus» ha l’immediata traduzione in riso rosso fermentato ed è un integratore indicato pe inibire l’enzima chiave della biosintesi del colesterolo. Oppure la «Camellia sinensis» altro non è che il tè verde, che migliora la circolazione sanguigna e possiede anche proprietà dimagranti. Per ogni patologia il suo cibo, come diceva appunto Ippocrate. Con tutte le indicazioni per l’assunzione dei cibi più comuni e usuali, come il vino, il caffè, la birra: le quantità consigliate, le correlazioni con i cibi, lo stile di vita.

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