“Ridate acqua all’agricoltura novarese. Stiamo vivendo giorni incandescenti. E l’agricoltura e risicoltura novarese ancora di più! In parallelo al complesso lavoro di programmazione che Regione Piemonte sta portando avanti per la futura gestione dell’acqua, oggi, benché altrettanto difficile e complesso, è imprescindibile che chi materialmente ‘apre e chiude i rubinetti’ della distribuzione d’acqua alle nostre colture ne verifichi la più equa ripartizione possibile rispetto alle diverse necessità, migliorando al massimo la gestione contingente. Non è giusto che agricoltori di diverse zone entrino in conflitto tra loro per una mancata proporzionalità del servizio. Pur consapevole delle decine di metricubi al secondo che quotidianamente mancano, l’auspicio è che in questo picco di caldo non si registri per nessun motivo un ‘dove troppo’ e un ‘dove troppo poco’, nel rispetto reciproco delle regole ed attraverso una comunicazione alle aziende interessate adeguatamente anticipata. Non si può immaginare di compromettere irreversibilmente raccolti ancora recuperabili. L’acqua sia distribuita al comparto con comprovato equilibrio di sistema e proporzionalità”. Così Federico Perugini, consigliere novarese del gruppo regionale Lega Salvini Piemonte, membro della terza commissione agricoltura e già consigliere per il comparto risicolo dell’ex ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia.
E Riccardo Lanzo, vicecapogruppo regionale della Lega: “Gli agricoltori non possono rimanere senz’acqua e tanto meno possono rimanere senz’acqua gli agricoltori novaresi. La drammatica situazione idrica che sta vivendo il nostro bel territorio è sotto gli occhi di tutti. In questo momento – fa notare Lanzo – sullo stesso territorio comunale si possono trovare aziende che hanno già decretato la perdita del raccolto sul 50% della superficie e altre che riescono ancora a far sopravvivere le colture: ma per quanto ancora? Queste differenze sono causate dalle diverse derivazioni dei canali e da dove questi canali a loro volta pescano. Fino a oggi la parte coperta dal fiume Sesia sembra tenere, mentre le altre stanno soffrendo terribilmente. La parte alta del Cuneese non risente ancora molto del fenomeno utilizzando pozzi profondi per l’approvvigionamento idrico, spostandosi verso la bassa Cuneese si vedono già molte situazioni compromesse. Per ora se la cava la zona viticola anche se si vedono parecchie morie in vigneti giovani”.
Intanto continuano le proteste e le iniziative degli agricoltori per richiamare l’attenzione. A Novarello, nel Novarese, molti imprenditori aderenti a Confagricoltura, guidati dal presidente Novara Vco Giovanni Chiò, hanno organizzato un presidio mentre all’interno della struttura di stava svolgendo l’assemblea dei delegati del Consorzio Irriguo Est Sesia, con il presidente Camillo Colli.
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