Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha espresso parere “non sfavorevole” sul protocollo d’intesa della filiera lattiero-casearia per la salvaguardia degli allevamenti italiani, sottoscritto il 9 novembre tra le organizzazioni agricole, le industrie lattiero-casearie e la distribuzione organizzata. Il Protocollo è finalizzato a sostenere “transitoriamente il reddito degli allevatori in una situazione di effettiva emergenza e di forte impennata dei prezzi degli input produttivi”.
Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia afferma che “la notizia è ottima per il comparto, da mesi sotto pressione a causa di un aumento senza precedenti dei costi di produzione. Adesso ci aspettiamo che prevalga il senso di responsabilità di tutte le parti interessate – aggiunge Allasia – per dare rapida attuazione all’intesa”.
Con l’intesa – chiarisce in una nota Confagricoltura Piemonte – gli allevatori potranno raggiungere il prezzo di 41 centesimi al litro, iva esclusa. Il “premio emergenza stalle”, introdotto dall’intesa, è di 3 centesimo al litro. Un altro eventuale centesimo sarà integrato dall’industria di trasformazione o dalle cooperative nel caso in cui non si raggiunga la soglia massima di 41 centesimi al litro. Il Protocollo d’intesa – ricorda Confagricoltura – riguarda gli acquisti di latte UHT, latte fresco, yogurt, formaggi freschi e semi stagionati ottenuti per intero da prodotto italiano.
Confagricoltura ricorda che le stalle da latte in Piemonte sono 1.622 con 120.838 vacche: Cuneo è la provincia con più allevamenti (725 stalle e 57.804 vacche), seguita da Torino (575 stalle e 43.805 vacche). La produzione di latte piemontese l’anno scorso ha raggiunto il quantitativo complessivo di 1.149.823 tonnellate, con un aumento del 4,76% sull’anno precedente. Nei primi sei mesi di quest’anno l’aumento produttivo, rispetto allo stesso periodo del 2.020, è del 2,31%
“Per il futuro – spiega il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – l’Autorità garante ha auspicato la messa a punto di strumenti di tutela del comparto agricolo e dell’intera filiera che non disincentivino la competizione sull’efficienza e non inibiscano il virtuoso processo di concentrazione degli allevatori. È un tema da riprendere ed approfondire in tempi brevi al tavolo permanente del settore lattiero-caseario”.
Ora ci sono tutte le condizioni per rendere immediatamente operativo l’accordo di filiera raggiunto per fermare la speculazione in atto sul prezzo del latte alla stalla”. E’ quanto commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale in riferimento al via libera dell’Antitrust al protocollo d’intesa della filiera lattiero-casearia.
“Il comparto latte sta già vivendo forti speculazioni di alcuni caseifici, che abbassano il prezzo pagato agli allevatori, ed i rincari relativi alle materie prime schizzate alle stelle con il mais che registra +50%, la soia +80% e le farine di soia +35% rispetto allo scorso anno, oltre all’aumento dei costi di trasporto. E’ necessario, quindi, dare stabilità alla zootecnia da latte regionale che ha un’importanza che non riguarda solo l’economia, ma ha una rilevanza sociale ed ambientale notevole perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate”, concludono Moncalvo e Rivarossa.
“Si chiuda finalmente in positivo l’ennesimo anno nero della filiera lattiero-casearia. L’accordo faticosamente raggiunto a novembre, definendo il “premio emergenza stalle” fino a 3 centesimi al litro, trovi ora rapida attuazione per salvare gli allevatori dall’aumento dei costi delle materie prime (rialzi tra il 30% e il 50%)”. Così Cia-Agricoltori Italiani prende atto del parere positivo.
Per Cia, infatti, l’ok dell’Antitrust arriva a ridurre drasticamente i tempi già troppo lunghi sull’accordo per il prezzo del latte e non dà più scampo a tutte le parti coinvolte, organizzazioni agricole, cooperative, industria e grande distribuzione, affinché si passi attraverso il tavolo di filiera al Ministero Politiche Agricole, a una vera concertazione per l’applicazione del protocollo.
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