Gianni Filippa, presidente della Zavero srl, è stato confermato alla presidenza di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il quadriennio 2021-2025. L’elezione è avvenuta durante l’assemblea generale annuale di Cnvv, che rappresenta 725 aziende con 46.500 addetti complessivi, svoltasi al Teatro Coccia di Novara.
In qualità di vicepresidenti sono stati eletti anche gli imprenditori che affiancheranno Filippa nel Consiglio di presidenza, insieme al presidente del Comitato Piccola Industria, Giorgio Baldini (presidente della Setvis-Fisat srl) e al presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Marco Brugo Ceriotti (amministratore della Riseria Ceriotti srl). Si tratta di Riccardo Cavanna (presidente e Lead Strategist della Cavanna Spa), Ugo Gay (Senior Vice President Industrial Operations di DiaSorin Group), Luigi Maffioli (direttore tecnico della Gottifredi Maffioli srl), Anna Ida Russo (amministratore delegato della Trasgo srl) e Andrea Saini (presidente e amministratore delegato della Laica Spa).
L’Assemblea di Cnvv, alla cui parte pubblica hanno portato il loro saluto il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, il procuratore capo di Novara, Giuseppe Ferrando, e il presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, Fabio Ravanelli, ha avuto come ospiti il giornalista e opinionista Paolo Mieli e il viceministro dello Sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin.
«A livello economico – ha spiegato Filippa durante il suo intervento – negli ultimi mesi abbiamo registrato una buona ripresa post-Covid: le nostre aziende stanno lavorando in tutto il mondo e stanno generando reddito reale sul territorio. Anche per questo speriamo di non dover subire un nuovo lockdown, magari per colpa di una percentuale minima di “no-vax”. Sono assolutamente d’accordo sull’obbligo di green pass a tutti i lavoratori”.
Altro tema affrontato è stato quello della disoccupazione. «Le nostre aziende – ha osservato Filippa – sono fatte di macchinari e di immobili, ma soprattutto di persone, e oggi mancano le persone: c’è carenza di periti meccanici e meccatronici, ma mancano anche tecnici in radiologia, infermieri, elettricisti, camerieri e cuochi. Se si parla di disoccupazione, quindi, probabilmente c’è un disallineamento tra offerta e domanda. Però poi continuiamo a fare discorsi sterili sui “navigator” quando è chiaro a tutti che non hanno funzionato. E senza entrare nel merito, nemmeno quota 100 ha funzionato: si prevedeva un tasso di sostituzione di uno a uno ma siamo a 0,40 nuovi ingressi nel mondo del lavoro per ogni nuovo pensionato. Anche il reddito di cittadinanza non ha risposto alle aspettative. Si tratta quindi di provvedimenti che vanno rivisti; e non lo dico io, lo dicono i numeri».
Parlando di infrastrutture il presidente di Cnvv ha citato alcuni esempi di opere a livello locale che da anni attendono un realizzazione, come la pedemontana Masserano-Ghemme, la circonvallazione di Romagnano Sesia e il collegamento veloce Novara-Vercelli. «E non parliamo – ha aggiunto – delle linee telefoniche che “saltano”, delle infrastrutture digitali che mancano, del costo dell’energia più alto d’Europa, che negli ultimi mesi è aumentato del 20%”.
Durante i lavori Filippa ha chiesto ai presenti «un applauso ai medici, agli infermieri e agli operatori della sanità per tutto quello che hanno fatto durante la pandemia e stanno ancora facendo» e ha sottolineato la forte sinergia e condivisione di obiettivi che caratterizza i rapporti con gli stakeholder istituzionali di Cnvv: «anche questa – ha sottolineato – è la forza del nostro territorio, tra i più belli del mondo. Si tratta di valori tangibili che ci rendono orgogliosi di appartenere a queste terre».
«Voi – ha detto Paolo Mieli rivolgendosi agli imprenditori in sala – rappresentate l’immediatezza della ripresa e questo vi rende un esempio da seguire per il mondo politico a cui, in una fase in cui si deve progettare la ripartenza, mancano un po’ di respiro e senso di prospettiva. Ci stiamo tutti troppo “adagiando” sul sostegno, fondamentale, di Mario Draghi, ma il compito di guidare il Paese con il consenso popolare spetta a una classe dirigente che ha poche idee, e un po’ confuse, su come deve proseguire la ripartenza. Il mondo della società civile dovrebbe venire a scuola da voi, che sapete creare prospettive di lungo respiro».
Oltre a un forte richiamo a un’etica dei doveri e delle responsabilità per una «riconsiderazione ideologica» dei temi dei migranti e del reddito di cittadinanza, Mieli, tra i molti argomenti di attualità trattati dialogando con Filippa, si è soffermato sulla crisi energetica e la possibilità di un ritorno al nucleare: «in attesa del compimento della transizione energetica, che ha ancora costi molto elevati e che comunque richiederà decenni, è l’unico sistema in grado di produrre energia “tradizionale” a costi accettabili. Dei suoi rischi non siamo del tutto a conoscenza, però la via da percorrere, almeno in una fase temporanea, può essere solo quella. Sono quindi favorevolissimo a centrali a energia “rinnovata”, ma credo che non sarà possibile costruirle in Italia, dove abbiamo la tendenza a considerare problemi e soluzioni in base a pregiudiziali ideologiche e non in base alla loro concretezza».
Di aumento dei costi energetici ha parlato anche Pichetto Fratin. «Tra gli oneri di sistema, che costituiscono una parte significativa delle bollette – ha spiegato rispondendo a una domanda – ci sono varie voci che si sono incrementate negli anni: la prima operazione da fare sarebbe togliere più possibile di ciò che non fa riferimento al solo costo dell’energia. Sull’aumento del costo del gas per fortuna in Italia abbiamo due metanodotti che, con bona pace dei “no Tap”, riducono almeno in parte la nostra dipendenza dell’estero. Quanto al “grande sogno” dell’energia verde, come quella derivante dall’idrogeno, i problemi e i costi per una sua produzione su larga scala sono ancora notevoli e le soluzioni ancora parziali ».
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