Oltre 150 imprese, 8 milioni di euro di fatturato l’anno. E’ la fotografia del settore florovivaistico e arboricolo che fa capo a Coldiretti Novara, Vco, Vercelli e Biella. Per fare il punto della situazione si è svolta al Roccolo di Mezzomercio (Novara), una giornata organizzata da Assofloro, Coldiretti Novara – Vco, Coldiretti Vercelli – Biella, Coldiretti Piemonte, in partnership con Associazione Arboricoltori, S.I.A – Società Italiana di Arboricoltura, AssoGreen – Associazione Nazionale Specialisti Macchine da Giardino. Titolo “Florovivaismo italiano tra ambiente, salute e le opportunità di sviluppo delle imprese”.
Interventi di rappresentanti delle associazioni del settore, del mondo imprenditoriale, funzionari pubblici ed esperti, con esempi utili, informazioni e strumenti per le imprese florovivaistiche.
“E’ emersa l’importanza delle aziende florovivaistiche e arboricole in modo particolare nel periodo di lockdown. – ha detto Sara Baudo, presidente Novara e Vco Coldiretti – Il settore si è dovuto fermare e si è subito notato quanto offra un servizio estremamente utile alla comunità, contribuendo alla manutenzione del paesaggio”.
“Anche grazie a questa differenziazione delle loro attività e alla rinnovata attenzione dei consumatori per la natura e le attività all’aperto, come orticoltura e giardinaggio – ha proseguito il direttore Francesca Toscani – le aziende sono riuscite a ripartire subito, dimostrandosi un settore dinamico e attento ai cambiamenti del mercato”.
Presenti anche Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale. Hanno sottolineato come con i cambiamenti climatici sempre più evidenti, vada riconosciuta alla cura del verde una maggiore importanza proprio per ridurne gli effetti. “È fondamentale investire le risorse previste dal Recovery Plan affinché l’intera filiera possa essere sviluppata e coerentemente definita. Proprio nel PNRR alle filiere è destinato 1 miliardo e 200 milioni di euro, per cui è fondamentale dedicarne una parte alla filiera florovivaistica, che deve essere considerata a tutti gli effetti tra quelle produttive, visto che riveste un importante ruolo per la gestione del verde urbano, della qualità dell’aria e per le città del futuro”. Nel corso degli interventi si è sottolineato come non sia più possibile rincorrere le emergenze, dal caldo all’inquinamento, ma sia necessario intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato, che concorre a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi. In tal senso sono fondamentali i 330 milioni di euro stanziati dal PNRR per piantare 6,6 milioni di alberi, allo scopo di realizzare 6.600 ettari di foreste urbane nelle 14 città metropolitane italiane: attività per cui è necessario coinvolgere le imprese locali per la fornitura e la manutenzione ed utilizzare terreni già compromessi invece di quelli agricoli. “
Nada Forbici, presidente di Assofloro e coordinatore Consulta Florovivaismo Coldiretti:“Il significato di questa giornata è dare forza propulsiva alle aziende e al settore perché il dialogo tra le parti è diventato necessario. Non si può più lavorare a compartimenti stagni ma si deve fare con una visione di unità. Serve promozione per il Made in Italy per piante e fiori. Lavorare perché i fiori vengano riconosciuti perché dietro alla produzione di fiori ci sono famiglie che, soprattutto a causa del periodo causato dalla pandemia, hanno vissuto duramente il lockdown che ha interessato i mesi nei quali questo settore produce il 70% del fatturato annuo.” Con riferimento alla Legge Delegazione Europea: “Il sottocosto è riconosciuto sui prodotti deperibili e quindi non si può più applicare per far diventare prodotto civetta e sottoporlo anche quando non ci sono le condizioni. Troppo spesso i prodotti floricoli vengono utilizzati per attrarre il consumatore”.
You must be logged in to post a comment Login