Riparte il monitoraggio del brusone, la Pyricularia oryzae, il patogeno che attacca il riso e causa danni alla produzione. Il sistema, ormai collaudato, consente in tempo reale di conoscere in via preventiva il rischio di diffusione delle spore nell’aria attraverso la presenza di centraline, avvisando gli agricoltori che il “fungo” sta per attaccare, quindi di intervenire con gli antagonisti in modalità mirata e non dispersiva. L’attività sarà garantita anche nella campagna 2021 dopo la stipula dell’accordo istituzionale tra Regione Piemonte ed Ente Nazionale Risi ed altri enti che partecipano all’iniziativa: tra questi Fondazione Agraria Novarese che tra i primi, anni fa, aveva promosso il progetto.
Il modello matematico permette di monitorare in tempo reale l’arrivo del “brusone”, incrociando i dati meteo favorevoli (umidità e temperature elevate) alla diffusione di questo “killer” che incide sulla produzione. I dati sono poi comunicati con due bollettini settimanali direttamente agli agricoltori, attraverso siti online e sms sui cellulari. In base al grado di pericolosità prevista (da 0 a 3) i risicoltori hanno un quadro della situazione per predisporre di interventi antagonisti non invasivi e circoscritti, con un approccio metodologico integrato che tiene conto della salvaguardia dell’ambiente. Sei le aree di monitoraggio dove saranno collocate le sentinelle-spia: Olcenengo, San Giacomo, Trino nel Vercellese; Terdobbiate, Nibbia, Cameriano, nel Novarese.
Il monitoraggio durerà due mesi: dal 14 giugno al 16 agosto. Il bollettino sarà diramato due volte la settimana, il lunedì e il giovedì e sarà pubblicato anche su Agromagazine. In base alle indicazioni gli agricoltori saranno guidati nella scelta del momento più idoneo per il trattamento con i fungicidi.
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