Siccità, clima rigido di inizio aprile, livelli di fiumi e Lago Maggiore inferiori rispetto alla media stagionale. Questo mix sfavorevole sta mettendo in crisi il sistema irriguo finalizzato a dissetare l’agricoltura. In una fase acuta di fabbisogno perché siamo nel periodo di sommersione delle risaie. Insomma, il “mare a quadretti” è a rischio e l’Associazione Irrigua Est Sesia sta intervenendo con “un’attenta pianificazione dell’estensione dell’irrigazione”. Tradotto: acqua misurata e distribuita con parsimonia in attesa di un cambiamento.
Lo stato di salute del sistema irriguo attuale è riassunto in una nota che il Consorzio Est Sesia di Novara, diretto da Mario Fossati e presieduto da Giuseppe Caresana, ha diffuso nei giorni. Viene sottolineata “una contrazione delle portate disponibili delle principali fonti idriche: Po, Dora Baltea, Lago Maggiore e Ticino, che desta grandi preoccupazioni per il proseguimento della stagione. Tale situazione è diretta conseguenza di più fattori; in primis la mancanza di piogge: negli ultimi 70 giorni non vi sono state precipitazioni, ad eccezione di quelle concentrate tra l’11 e il 12 aprile, quando sono caduti solo 30 mm di pioggia, a fronte di una media storica dello stesso periodo superiore ai 200 mm. Il secondo fattore è l’irrigidimento del clima: le ultime settimane sono state caratterizzate da temperature decisamente sotto la media stagionale, e ciò ha comportato una riduzione dello scioglimento della neve, che in questo periodo costituisce la massima parte dell’acqua presente nei fiumi. Il terzo fattore è determinato dalle operazioni di invaso dei serbatoi in montagna e, sul corso del Po e dei suoi affluenti a monte delle prese irrigue, che determinano vistose e frequenti diminuzioni delle già scarse portate defluenti”.
Di conseguenza anche il livello del Lago Maggiore è in continua discesa; l’idrometro di Sesto Calende indicava una preoccupante quota di +0.18 m, corrispondente ad una riserva idrica utile di soli 142.2 milioni di anni precedenti la media di acqua derivata nello stesso periodo sfiorava i 155 m3/s. Attualmente da Po e Dora Baltea si stanno derivando circa 90 m 3 /s, negli anni precedenti la media di acqua derivata nello stesso periodo sfiorava i 155 m 3 /s.
E in montagna? “Le previsioni non consentono di essere troppo ottimisti – rispondono i tecnici – Mentre nel bacino del Sesia l’altezza media del manto nevoso è sostanzialmente in linea alla media dei 27 anni precedenti (e supera il 2020), nel bacino della Dora Baltea i valori sono ben inferiori (oltre il 30%) a quelli dello scorso anno e alle medie dei 18 anni precedenti. Anche nel bacino del fiume Toce la media a fine marzo è di poco inferiore (10%) al 2020 e più bassa del 25% rispetto alla media dei 71 anni precedenti”.
“A causa della concomitanza di tutti questi fattori – conclude la nota – le portate nel comprensorio Est Sesia non sono adeguate al fabbisogno complessivo. Nell’attesa della perturbazione prevista per la prossima settimana e dell’innalzamento delle temperature, il consorzio sta attuando un’attenta pianificazione dell’estensione dell’irrigazione”.
Immagine tratta da portale Est Sesia
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