Quante volte ci siamo detti “Ho bisogno di ricaricare le pile”! Oppure “Ho un calo di zuccheri”! Insomma, la necessità fisica e psicologica di placare i morsi, il languore. E tutti sappiamo quanto costi al nostro organismo e alla forma lasciarsi andare agli eccessi e per contrappasso quanto sia faticoso osservare le diete. Non è soltanto una battaglia individuale, ma uno “scontro” politico che si combatte in Europa. Da una parte la proposta del cosiddetto “Nutri-Score”, il sistema a semaforo francese, adottato dal Belgio e poi dalla Germania. L’etichetta ideata dalla Francia utilizza appunto l’immagine di un semaforo, assegna un colore, e dunque un “via libera” o meno, ad ogni alimento in base al livello di zuccheri, grassi e sale, calcolati su una base di riferimento di 100 grammi di prodotto. Un sistema che penalizzerebbe la nostra Dieta Mediterranea, perché non prende in considerazione l’insieme bilanciato dei cibi, ma dà il voto a ciascuno separatamente. L’Italia risponde con il “NutrInform battery”, istituito dai ministeri della Salute, dello Sviluppo Economico e delle Politiche Agricole, con lo scopo di fornire un’indicazione diretta al consumatore sulla quantità di energia e nutrienti contenuti nel prodotto che sta mangiando. Quindi non solo la qualità, ma anche la quantità, per non riempire più del necessario la “batteria” corrispondente a nutrienti e calorie consumati in una giornata. Qualche esempio: in un pacco di pasta da mezzo chilo ci sono circa sei porzioni da 80 grammi ciascuna. L’etichetta del NutrInform riporterà i dati riferiti alla porzione standard, indicando appunto quante porzioni sono contenute nella confezione. Via via le segnalazioni riguardano i cracker, le lattine di bibite ecc. E per il riso? La porzione consigliata è di 80 grammi a testa, quattro cucchiai al giorno. Ma tanto basta, considerando che il fabbisogno energetico è di 2000 Kcal/die pro capite per un individuo in buona salute.