Ripartiamo dai fiori e dalle foreste. Non è solo uno slogan, ma un impegno. Arriva soprattutto dalle valli e dalle montagne, che tutto sommato hanno dimostrato di resistere meglio all’ondata della grande pandemia anche sotto il profilo economico. Marco Bussone, presidente di Uncem (Unione comuni, comunità e degli enti montani):”Una perdita dimezzata rispetto alle grandi città. Ma ora dobbiamo iniziare un percorso che guardi alla primavera come opportunità di risveglio”.
E si può ripartire dai fiori. Asproflor, l’associazione piemontese fondata 17 anni fa da Renzo Marconi e ora presieduta da Sergio Ferraro, lancia due nuove iniziative che dovranno marcare il 2021: “Vivere in un comune fiorito” e il “kit dal cuore verde”, una scatola che viene recapitata a enti, comuni di tutta Italia, corredato di tutti gli elementi per piantare un albero. Alessandra Stefani, direttore generale delle Foreste del Ministero Politiche Agricole, plaude a questi progetti e li sintetizza in poche parole: “Un arricchimento di vivibilità che aiuta a essere pià integrati con il territorio. Il degrado chiama degrado, la bellezza chiama bellezza. Questa voglia di bello sia un punto di rinascita”.
L’arboricoltura, altro comparto di resilienza. Ma qui giocano anche altri fattori strutturali e di politica economica. L’Italia importa legname da costruzione dall’Est, in particolare dall’Austria, trascurando l’enorme potenziale delle nostre foreste. Bussone auspica una riconversione: realizare segherie, piattaforme di gestione nei fondovalle, unire più professionalità e competenze, utilizzare il Recovery Plan. “Dopo una pandemia collegare la visione del territorio alle sue risorse è la migliore resilienza”.
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