La geopolitica del cibo in tempo di pandemia globale. È il tema centrale del libro che l’on. Maurizio Martina, già ministro elle Politiche agricole, ha scritto proprio durante il primo lockdown italiano. Confagricoltura lo ha presentato con un dibattito da remoto che, oltre all’autore della pubblicazione e al presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, ha coinvolto il il ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini; il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio; Riccardo Illy presidente della società Polo del Gusto Gruppo Illy; Albiera Antonori dell’azienda Marchesi Antinori. A moderare l’incontro il direttore editoriale di Formiche.net Roberto Arditti.
“Sono convinto che sia una grande agricoltura a fare grande una nazione. La pandemia ci ha fatto capire quanto quello dell’autosufficienza alimentare sia ormai un tema politico” ha detto Massimiliano Giansanti aprendo il dibattito.
“Si può rischiare una crisi alimentare – ha detto Maurizio Martina raccogliendo le sollecitazioni degli ospiti – a livello planetario anche con raccolti abbondanti nei campi e grandi riserve di cibo a disposizione. La pandemia lo ha dimostrato: intere filiere sono andate in crisi, come quella della carne americana, migliaia di animali sono stati abbattuti a causa del crollo delle vendite, milioni di persone si sono messe in fila nei centri di assistenza per avere almeno un pasto al giorno. Il virus ha cambiato la domanda e l’offerta alimentare e, in tempi di emergenza, hanno prevalso le restrizioni protezionistiche, le interruzioni dei trasporti e delle spedizioni. Nel frattempo, i prezzi di alcuni alimenti sono schizzati alle stelle. Su tutto questo incombe la crisi climatica e ambientale, in atto da tempo e potenzialmente molto più distruttiva”.
Rispondendo al quesito finale del libro di Maurzio Martina “gastrosovranismo o gastropatriottismo?”, il presidente Giansanti, nelle sue conclusioni, non ha esitato a definirsi “gastropatriottico”, contro il sovranismo alimentare di grandi potenze come la Cina, gli Stati Uniti, il Brasile, la Russia; contro i dazi e le guerre commeriali; contro il nutriscore.
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