Dietrofront in Lombardia: dopo le 18 è possibile acquistare alcolici in tutte le tipologie di esercizi pubblici. La decisione del presidente della Regione, Fontana, arriva dopo le reazioni anche del settore vitivinicolo che esprimeva perplessità sulla decisione presa nell’ambito delle misure anti-Covid che vietavano l’asporto di qualsiasi bevande alcoliche da tutte le tipologie di esercizi pubblici, compresi quelli commerciali e delle attività artigianali.
Unione italiana vini, a nome degli oltre 150.000 viticoltori rappresentati, in un comunicato ringrazia l’amministrazione e il presidente della Regione Lombardia per aver recepito nell’ordinanza n. 623 del 21 ottobre le richieste del settore. L’associazione esprime complessivamente il 50% del fatturato italiano di vino e l’85% del fatturato export.
A chiedere una variazione dell’ordinanza era stato anche il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, che in una lettera indirizzata a Fontana diceva testualmente: “Non comprendo, né sono disposto ad accettare passivamente, una specifica ordinanza, da lei licenziata, che mina il cuore produttivo del settore enologico. Una norma che, non solo si fa fatica ad accogliere, ma è anche di difficile comprensione all’interno di un quadro strategico teso al contrasto della diffusione del virus. Le chiusure anticipate al pomeriggio o alla mezzanotte per ristoranti, bar e pub – seppur forse necessarie per scongiurare un nuovo lockdown totale – stanno già avendo delle ripercussioni negative sul mondo del vino che, a fatica, già tentava di rialzarsi dopo quanto accaduto la scorsa primavera”.
Nelle foto: Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, e Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi
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