Mostra zootecnica in modalità da remoto. E’ la prima volta e la novità è targata Piemonte. Riguarda la mostra regionale dei bovini di razza Pezzata Rossa Italiana che ogni anno si tiene in primavera a Casellette (Torino), in concomitanza con la storica Fiera di San Giorgio.
Quest’anno, a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, la manifestazione ha rischiato di essere annullata. Solo la determinazione degli allevatori affezionati alla mostra, sostenuti dall’amministrazione guidata dal sindaco Pacifico Banchieri, dall’Arap e dall’Anapri, ha fatto sì che l’evento potesse andare in scena. Ovviamente le modalità sono state differenti: le passerelle sono state “virtuali”. Le bovine in esposizione sono state riprese in ogni loro particolarità (dall’orecchino allo zoom sulla mammella), e giudicate in video.
A curare l’inedita manifestazione è stato il tecnico dell’Arap Maurizio Pagge, esperto della Pezzata Rossa, su incarico dell’Anapri (l’Associazione nazionale della razza con sede a Udine) che ha varato per l’occasione un apposito regolamento. Spiega Pagge: “A questa edizione hanno partecipato sette aziende che hanno presentato complessivamente 23 bovine. Il giudice della mostra, Loris Zanello, ha valutato le bovine partecipanti e proclamato le vincitrici e le riserve per ognuna delle 6 categorie in cui sono state raggruppate le bovine”.
Ecco il podio della mostra: vincitrice assoluta categoria manze Clarissa della Cascina Ravetto di Orbassano (riserva Caterina dell’allevamento Savant di Balangero); categoria vacche Partensa di Rapelli Lucina Rosaria di Ala di Stura (riserva Zanta della Cascina Tetti Racca di Marene); miglior mammella Bandiera della società agricola Accastello di Caselette. I video delle bovine e delle proclamazioni delle campionesse sono sono visibili sul sito www.anapri.eu.
Osserva il direttore Arap Tiziano Valperga: “L’emergenza Covid-19 ha costretto, noi come tutti, ad annullare le esposizioni di primavera. Grazie all’Anapri e agli amici di Casellette, si sono sperimentati nuovi strumenti di confronto fra allevatori e tecnici, consentendo al grande pubblico di assistere sulla rete telematica a una qualificata rassegna bovina. Ma siamo tutti d’accordo su un fatto: le mostre virtuali non andranno certamente a sostituirsi alle tradizionali manifestazioni dal vivo. Abbiamo voglia di tornare sulle piazze e nelle fiere per ritrovarci e tenere alta la bandiera della nostra zootecnia”.
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