Il nuovo decreto per contenere la diffusione del Coronavirus, con la chiusura dei locali pubblici (bar, ristoranti, pizzerie) alle 18, si riflette anche sul mondo agricolo. In particolare sulla zootecnia dedicata all’allevamento di bufale fnalizzato alla produzione di latte per le mozzarelle. L’attività delle pizzerie si è più che dimezzata, sparita la clientela della sera, sostituita solo in parte dal “take away” e di conseguenza si è ridotta la richiesta delle materie prime, fra queste in primo piano la mozzarella di bufala. Grandi imprese agricole del Nord, come quella dei fratelli Paolo e Luciano Facchi di Oleggio (NO), 1500 bufale, cominciano a risentire delle conseguenze. Esaurito l’effetto-assalto allo spaccio nelle prime ore post-decreto per l’approvvigionamento, ora le richieste dei consumatori e degli esercizi pubblici (pizzerie) cominciano a decrescere. Accade anche nel Vercellese.
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