di Gianfranco Quaglia
Il 2020 potrebbe essere un anno di svolta per il riso Made in Italy. Corre la voglia di riso, e non è solo uno slogan. Il settore sta vivendo un momento di grande interesse e richiesta da parte dei consumatori, sia in Italia sia nel resto d’Europa, con i consumi in ascesa. L’Ente Nazionale Risi, per assecondare questa tendenza e non perdere l’attimo, punta su una serie di campagne promozionali.
Presidente Paolo Carrà, la riscoperta del prodotto italiano è un buon segno. Anche i prezzi sono tornati a essere remunerativi…
“Sì, sono più alti rispetto agli scorsi anni, anche se la nostra attenzione è costantemente focalizzata sulla concorrenza rappresentata dall’importazione. Ottenuta lo scorso anno la clausola di salvaguardia che ha ripristinato i dazi sugli arrivi di riso Indica da Myanmar e Cambogia, ora ci auguriamo che la Commissione europea blocchi anche quelli per il riso Japonica dal Myanmar. In questo senso ci attendiamo che la recente risoluzione dell’Onu per violazione dei diritti umani da parte del governo birmano nei confronti della minoranza Rohingya possa contribuire a una decisione rapida dell’Ue”.
Nel frattempo, la promozione. Come si svilupperà?
“In più direzioni. Nel 2020 entrerà nel vivo il progetto Nutri la tua voglia di riso, a cura di Ente Nazionale Risi, in Tv e nelle scuole, per approfondire la conoscenza e avvicinare i consumatori alla vasta gamma ed esecuzione di ricette. Poi il progetto europeo “Sustenable EU Rice -Don’t Think Twice”, con capofila sempre Ente Risi, i partner Syndacat des Riziculteurs de France et Filiere di Arles (Francia) e Casa do arroz di Lisbona. E’ già stata avviata la procedura selettiva per il soggetto attuatore del progrmma di divulgazione sull’aspetto della sostenbilità del riso coltivato nell’Ue. Base di gara di oltre un milione di euro, azioni previste in Germania, Italia, Francia e Portogallo. Altro obiettivo importante: contiamo di aprire a metà anno la sala multimediale nel Centro ricerche di Castello d’Agogna, dove potranno confluire gli operatori della filiera e loro clienti. Un’attenzione particolare sarà rivolta agli studenti delle scuole professionali e alberghiere, a chi si occupa di nutrizione, paesaggio, turismo. Con la chef stellata Cristina Bowerman e gli Ambasciatori del Gusto ci sarà un evento a maggio”.
Soddisfazione sui mercati e aumento dei consumi. La fame di riso spinge l’industria di trasformazione ad avanzare richiesta di allargare la superficie italiana. Un “leit motiv” che prosegue da anni. Come risponderanno gli agricoltori?
“E’ vero, l’industria chiede un incremento di superficie, in particolare una rimodulazione di quella investita a Indica. Io però mi chiedo quel è il prezzo di equilibrio commisurato. In altre parole la domanda di fondo è: quale può essere la superficie ottimale rispetto al prezzo di equilibrio che consenta all’industria di guadagnarci e ai produttori un reddito soddisfacente, senza subire tagli sulle quotazioni di mercato?”
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