In Piemonte ci sono circa 66.500 aziende agricole. Di queste solo 7.500 sono condotte da giovani, una percentuale di poco superiore al 10 per cento. <Diventa difficile pesnare a un futuro di sviluppo e prosperità per l’agricoltura piemontese se non riusciremo a coinvolgere in questo processo un numero sempre maggiore di giovani>. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, Giorgio Ferrero, partecipando a un convegno tenutosi ad Asti, nell’ambito della Douja d’Or, dal titolo <Riconsegniamo la terra ai giovani, agricoltura e formazione>.
<Che la presenza di giovani imprenditori agricoli sia essenziale per il futuro dell’intero comparto lo dicono questi numeri – ha continuato Ferrero -. Una percentuale che rimane sostanzialmente stabile, sia che le aziende siano collocate in montagna, pianura o collina. Sono numeri che ci dicono come, nonostante qualche passo avanti sia stato fatto, l’impegno per aiutare i giovani a scegliere l’agricoltura deve trovare conferma nei prossimi anni. Noi intendiamo mettercelo e lo dimostrano i 53 miilioni di euro presenti nel nostro Piano di sviluppo rurale, varato dalla Giunta regionale e destinati proprio a sostenere i giovani che intendono intraprendere l’attività agricola. Il Psr, in questo momento di crisi dell’economia e della finanza pubblica, è l’unico vero strumento con una dotazione in grado di costruire prospettive pe rl’agricoltura piemontese>.
Entrando poi nello specifico del comparto vitivinicolo, Ferrero ha osservato: <Quello enologico è uno dei settori di maggiore attrazione. Occorre dunque sostenere le intenzioni, sia con sostegni economici sia con aiuti formativi. Dai giovani dipende il futuro dell’enologia e dell’agricoltura piemontse, dobbiamo averne consapevolezza e agire di conseguenza>.
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