Non poteva che arrivare da un luogo e un evento, Cheese, la rassegna mondiale dei formaggi e del latte a Bra, una risposta alle giuste richieste e agli appelli dei ragazzi di Fridays for future che chiedono interventi urgenti per salvare il pianeta dal cambiamento del clima. Saliti sul palco inaugurale, hano spronato le autorità e le istituzioni, in primo piano Carlin Petrini fondatore di Slow Food, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, e la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova. Ed è stata lei a rispondere: “Dobbiamo lavorare tutti insieme, coinvolgendo tutta la filiera. Il cittadino oggi deve considerarsi co-produttore, parte attiva”. Come dire: basta prendersela con gli agricoltori, non è giusto colpevolizzare gli allevatori come corresponsabili delle emissioni di gas serra, deforestazione e via di questo passo. Anzi, aggiunge la ministra: “Se restano pochi centesimi in tasca a chi lavora nella stalla non avremo futuro. Dare giusto valore al cibo fermeremo lo sfruttamento, lo schiavismo. Non possiamo dimenticare che tante nostre Dop senza i lavoratori stranieri non esisterebbero. Mi batterò a testa bassa contro il caporalato e le pratiche sleali. Ma occorre anche un’educazione, i miei genitori mi hanno insegnato la sacralità del cibo, oggi un terzo di quello prodotto finisce nei rifiuti”.
E Carlin Petrini, lancia come al solito un’altra idea rivoluzionaria e dirompente, già sposata dalla ministra: piantare 60 milioni di alberi, tanti quanti sono gli abitanti d’Italia. Il primo – promette Bellanova – sarà messo a dimora al Ministero dell’Agricoltura. Un segnale, che va incontro alla “Greta generation”, anche se non basta. Custodi del clima e artefici della salvaguardia del pianeta – ricorda Petrini – sono proprio gli agricoltori, nella fattispecie gli allevatori. “Ma se noi continueremo a cementificare, a distruggere il suolo, a evitare di remunerare il giusto ai contadini non daremo mai risposte ai giovani”.
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