«Caro commissario, non darci lezioni in materia di riso e importazioni». Questo, in sintesi, il tenore della risposta che il presidente dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà, esprime in una nota di risposta sulla questione dell’import di riso dalla Cambogia in esenzioni di dazi, con quantitativi tali da mettere in crisi le produzioni italiane. «A seguito di una recente interrogazione parlamentare in merito all’import di riso dalla Cambogia – dice la nota – il Commissario De Gucht ha risposto che la Commissione europea non riterrebbe che siano soddisfatte le condizioni per bloccare le importazioni di riso dalla Cambogia in quanto l’incremento di tali importazioni sarebbe compensato da una riduzione delle importazioni da altri paesi terzi fornitori, con il risultato che le importazioni totali dell’Unione europea sono rimaste stabili».
Paolo Carrà, che pochi giorni fa aveva espresso dubbi sulla possibilità che l’Ue accolga la richiesta della clausola di salvaguardia invocata dall’Italia, ora ribatte duro alle dichiarazioni del belga Karel De Gucht, il commissario uscente del commercio Ue. E replica: «A riprova dell’infondatezza della tesi sostenuta dalla Commissione europea ci sono le informazioni elaborate dalla stessa Commissione, dalle quali si evince che nella campagna 2013/2014 le importazioni dell’Ue risultano in aumento di 37.093 tonnellate (+6%) per il riso semigreggio; di 121.561 tonnellate (+25%) per il semilavorato e lavorato. Nel complesso le importazioni di riso in equivalente lavorato risultano in aumento del 16,5% rispetto alla campagna precedente. Alla luce di queste informazioni – conclude Carrà – la Commissione europea dovrà quindi rivedere le proprie affermazioni valutando con la massima attenzione le preoccupazioni manifstate dalla filiera risicola italiana». (g. f. q.)
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