Località | Rischio |
Trino V.se | 3 |
Olcenengo | 2 |
San Giacomo V.se | 1 |
Cameriano | 2 |
Nibbia | 2 |
Terdobbiate | 2 |
Adesso il brusone (o pyricularia), il patogeno che attacca il riso, è diffuso su larga scala e ha raggiunto il rischio tre, cioè il più pericoloso. Lo rilevano le centraline captaspore collocate nelle risaie vercellesi e novaresi. L’ultimo bollettino avvisa che in alcuni punti la soglia di rischio massimo è stata raggiunta, quindi gli agricoltori devono entrare in azione con i prodotti consentiti a disposizione per contrastare il “nemico”.
Il progetto è coordinato da Ente nazionale Risi, in collaborazione con Fondazione Agraria Novarese e Regione Piemonte, con il contributo di Province di Vercelli e Novara e Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio.
Con una nota esplicativa l’Ente Nazionale Risi spiega la tendenza della diffusione del aptogeno e le ragioni che stanno alla base dell’improvvisa recrudenscenza, dopo n inizio (giugno-luglio) senza particolari problemi. In altre aprole: un nemico “inbisibile” che sfrutta l’adnamento climatica, si mimetizza, trae in inganno e colpisce quando meno te lo aspetti. Come sta accadendo in questa estate.
“L’andamento di qualsiasi malattia delle piante che coltiviamo dipende fortemente dal clima annuale e dalle condizioni meteorologiche che si verificano nel corso delle varie fasi di accrescimento delle colture. – dice Ente Risi – Tutto questo vale in modo speciale per il brusone: la capacità di resistere all’infezione da parte della varietà coltivata e il meteo rappresentano i fattori più determinanti per l’intensità della sua manifestazione in campo. Le anomalie climatiche di questo 2019 stanno fortemente influendo sulle caratteristiche della pressione infettiva da brusone presente nelle risaie piemontesi. Nel mese di giugno, quindi sempre più in anticipo rispetto al passato, il fungo patogeno era già disperso nell’aria. Le varie ondate di calore che si sono verificate hanno disidratato le spore, vanificando il loro potere d’infezione senza però influire sulla loro vitalità. Proprio per questo, le spore sono state immediatamente rinvigorite dalle varie conseguenti fasi di brusco calo termico, che hanno originato diffusi focolai di infezione. Focolai non particolarmente estesi sul territorio ma più che sufficienti per rinforzare, di volta in volta sempre di più, la carica aerea potenzialmente infettiva. Giunti ad inizio agosto con una situazione ambientale ancora ciclicamente oscillante, ideale per “oscurare” ai nostri occhi la pericolosità della malattia, si ritiene importante mandare un segnale di elevata attenzione a tutti i risicoltori piemontesi. In questa avanzata fase della coltura, infatti, l’impatto del patogeno sulla pianta non si traduce in un sintomo visibile in un breve lasso temporale (come succede ad esempio a giugno/luglio col brusone fogliare). Leggerezze gestionali in questa fase si registreranno solamente a settembre, con un ormai irrimediabile danno al raccolto”.
“Tutti i dati ottenuti ed analizzati durante il monitoraggio delle risaie piemontesi – proseguono i tecnici – conducono a suggerire una gestione più che attenta e calibrata delle risaie in questa prima metà di agosto. Si consiglia speciale attenzione alle coltivazioni con varietà suscettibili e mediamente tolleranti, così come a qualsiasi varietà coltivata in terreni già conosciuti come predisponenti all’infezione (l’esperienza e la memoria storica di ciascun risicoltore è più che mai fondamentale). Si consiglia anche una generale elevata attenzione qualora continuassero a verificarsi importanti oscillazioni termiche”.
Significato della segnalazione:
Rischio 0 – basso: condizioni scarsamente favorevoli all’insorgenza del brusone;
Rischio 1 – medio/basso: condizioni favorevoli all’insorgenza del brusone solo in presenza di un fattore predisponente (varietà sensibili, terreni leggeri, concimazioni abbondanti,..);
Rischio 2 – medio/alto: condizioni favorevoli all’insorgenza del brusone in presenza di più fattori predisponenti (varietà sensibili, terreni leggeri, concimazioni abbondanti,..);
Rischio 3 – alto: condizioni estremamente favorevoli all’insorgenza del brusone
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