Vendemmia, adesso si parte. Il clima avverso ha condizionato la maturazione delle uve in tutta Italia, ma a livello nazionale è già stato raccolto tra il 5 e il 10 per cento del prodotto. E sulla base dei primi conferimenti alle cantine l’Associazione Enologi Enotecnici Italiani, cioè l’associazione nazionale di categoria che in Italia raggruppa i tecnici vitivinicoli, dirama anche le prime previsioni.
Il direttore generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli, di Novara, che è anche presidente del Comitato nazionale vini del Ministero dellePolitiche Agricole, traccia bilancio preventivo.
Il 2014 sarà annata da ricordare o dimenticare?
<Sinceramente poteva andare meglio. La qualità a livello nazionale è alquanto eterogenea, a macchia di leopardo, nel senso che in una stessa regione il buono si scontra con l’ottimo e il mediocre con poche punte di eccellente. Una situazione che potrà essere confermata solo a fine ottobre. Sarà l’andamento climatico e meteorico a decretare il livello qualitativo. Se nelle prossime settimane avremo giornate ricche di sole la possibilità di avere vini bianchi profumati e vini rossi equilibrati non sono ancora perse. Secondo le prime stime di Assoenologi il 2014 produrrà tra i 41 e 42 milioni di ettolitri di vino (- 13,5% rispetto al 2013). L’italia risulta divisa in tre parti: il Nord manifesta decrementi di produzione abbastanza omogenei che vanno da -10% a -15%; le regioni centrali (Toscana, Marche, Lazio e Umbria) tra +10 e +15%: infine le regioni meridionali, isole comprese, con decrementi che arrivano sino a -30% in Sicilia>.
E la situazione in Piemonte?
<Prima un inverno ricco di precipitazioni ma complessivamente mite, poi con l’inizio dell’estate piogge consistenti che, accompagnate da basse temperature, hanno ostacolato le successive fasi vegetative. Diverse le grandinate, in particolare nella zona del Barolo. L’inizio della vendemmia è avvenuto negli ultimi giorni di agosto con la raccolta delle uve base spumante Alta Langa (Chardonnay e Pinot nero), subito dopo con le uve Moscato e Brachetto. La produzione è stimata di buon livello, con alcune punte di ottimo, poche di eccellente. Attualmente si prevede un quantitativo inferiore del 10%rispetto a quello del 2013 (2.850.000 ettolitri).
Dal Piemonte alla provincia di Novara, la sua zona d’origine, terra di Nebbioli.
<Anche qui l’estate non è mai praticamente arrivata. A partire dalla terza decade di giugno sono stati rarissimi i giorni non coperti e privi di eventi atmosferici, mentre la quantità di precipitazioni tra il 22 giugno e il 22 agosto ammonta a 590 mm., un dato che non necesita di alcun commento. Alcune violente grandinate, a fine giugno, hanno colpito i vigneti sulle colline di Mezzomerico, Suno, Marano Ticino con danni in alcuni casi sino al 40-50%. Gli acquazzoni hanno imposto frequenti trattamenti anticrittogamici. A tutt’oggi il pericolo maggiore è dato dalla botrytis, che trova terreno fertile nei grappoli colpiti dalla peronospera e oidio. Per quantità e qualità saranno fondamentali i prossimi giorni. Tutto sommato si prevede una raccolta di buona qualità, con alcune punte di ottimo. In questo contesto è ovvio che saranno i vigneti tardivi (Nebbioli) ad avere maggiori potenzialità di recupero. Si prevede che la produzione viticola novarese possa essere di circa 36 mila quintali di uva, contro i 40 mila del 2013, per un quantitativo di vino stimabile attorno ai 26 mila ettolitri>.
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