Inoltre, resta il fatto che la destinazione alla beneficienza non è attuabile dall’oggi al domani per un prodotto altamente deperibile come le pesche.Infine, riconoscere 13 centesimi al lordo dei costi di trasporto per i non soci di OP significa chiaramente effettuare un’operazione che di sostegno al mercato ha ben poco. I soci delle Associazioni di Produttori possono ottenere altri 13 centesimi al chilo attingendo dai piani operativi. La realtà dei fatti è che serve a nulla questa autorizzazione, poiché le OP hanno già impegnato questi fondi nei piani operativi già approvati dall’Unione Europea. Dalle informazioni disponibili, sembra che la Commissione Europea autorizzerà anche il mancato raccolto, ovvero la distruzione in campo. Una misura richiesta dai produttori, ma che andava attuata ad inizio campagna di raccolta. Come è possibile finanziare con 13 centesimi al chilogrammo la mancata raccolta se le pesche sono state interamente staccate dalle piante? Ancora sui fondi extra per la promozione. Precise azioni mirate per incentivare i consumi di pesche sarebbero ben accette, se effettuate in tempo utile. Ormai la pesca sta per essere superata dall’arrivo delle mele estive e delle pere>.
La drammatica della crisi è oggetto di un intervento anche di Agrinsieme (Confagricoltura-Cia) che ha partecipato alla riunione indetta Bruxelles dalla direzione generale agricoltura della Commissione europea, che ha promesso di agire giù nei prossimi giorni. <Ci attendiamo – dice una nota – interventi urgenti e adeguati. Per quanto riguarda la questione dell’embargo della Russia va trovata una soluzione politica e diventa imprescindibile il via libera della Commissione all’attivazione delle misure previste nell’Ocm>.
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