di Paolo Guttardi
Esternalizzare fa bene alle imprese
Le imprese agricole stanno sempre di più “esternalizzando” alcune fasi del processo produttivo. Oltre al tradizionale contoterzismo, peraltro oggi ancora poco utilizzato nelle imprese risicole, anche se si sta comunque estendendo, per le operazioni agromeccaniche più gravose, come la raccolta e il livellamento delle camere di risaia, il fenomeno dell’esternazionalizzazione riguarda anche fasi del processo produttivo agricolo poco meccanizzate, nelle quali l’elemento umano e manuale prevale, come ad esempio la raccolta nei settori ortofrutticolo e viticolo. E’ importante allora affrontare e conoscere il fenomeno, analizzando gli strumenti giuridici posti a disposizione dalla normativa in vigore, in primo luogo appalto e somministrazione. Sulla materia permangono infatti incertezze interpretative che destano preoccupazione nelle imprese, anche alla luce della legge 199/2016 che ha aggravato il quadro sanzionatorio. Dell’argomento se ne parlerà in Confagricoltura il 12 febbraio con l’intervento di esperti del lavoro e giuristi.
Rifiuti, l’eterno problema
Il tema dello smaltimento dei rifiuti è sempre di attualità, tra discariche ed inceneritori. L’ultima proposta viene da un’ industria del vercellese e riguarda la costruzione di un impianto per il trattamento (compostaggio e produzione dibiometano) dei rifiuti organici provenienti dalla raccolta dei rifiuti solidi urbani. Secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di un mega impianto capace di trattare rifiuti provenienti da mezzo Piemonte, Torino compreso. E qui nascono le perplessità, anche da parte degli agricoltori. Se l’utilizzo del compost è una risorsa per la fertilità organica dei terreni, e quindi in teoria questo lo potrebbe vedere favorevoli, a preoccupare è la localizzazione (alle porte di Vercelli, vicino a case, abitazioni e luoghi di cura) e le abnormi dimensioni dell’impianto, che determinerebbero un traffico di tir che porterebbero prima i rifiuti da trattare e poi il compost così ottenuto verso Vercelli e da qui verso tutto il Piemonte.
Ricerca e innovazione a difesa delle colture
Si chiama EMPHASIS (Effective Management of Pest and Harmful Alien Species – Integrated Solutions), ed è un progetto di ricerca e innovazione finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma quadro Horizon 2020 per affrontare minacce native ed aliene (insetti, agenti patogeni e piante infestanti) negli ecosistemi agricoli. L’obiettivo è quello di garantire un sistema globale di sicurezza alimentare e promuovere la protezione della biodiverrsità, sviluppando misure di risposta integrate per prevenire e combattere queste avversità fitoparassitarie.
Dopo 48 mesi il Progetto EMPHASIS, sviluppato dall’Università di Torino e che vede Confagricoltura come partner, sta volgendo al termine ed i primi risultati saranno presentati a Torino – Centro Congressi Torino Incontra, il prossimo 12 febbraio.
You must be logged in to post a comment Login