Non è molto, ma neppure poco rispetto alle previsioni iniziali, quando il riso sembrava venisse escluso dall’aiuto diretto accoppiato. Questa la considerazione di Paolo Carrà, presidente Ente Nazionale Risi, a commento dell’approvazione in Consiglio dei Ministri dell’accordo sull’attuazione in Italia della Pac (Politica agricola comune) che mette a disposizione un plafond di 52 miliardi di euro per il rilancio del settore agricolo. Di questi 22,6 milioni sono destinati alle aziende risicole. «Nella prima fase di trattative Stato-Regioni sulla ripartizione – ricorda Carrà – si era temuto che il riso venisse escluso a favore di altri comparti, come la zootecnia. Poi, grazie all’asse Lombardia-Piemonte, la risaia è stata ripescata e l’aiuto accoppiato ricnosciuto. Ecco perché, malgrado la riduzione della somma, sono portato a vedere il bicchiere mezzo pieno». L’aiuto stabilito per il riso è di 120 euro/ettaro per i prossimi sette anni, rispetto ai 453 dei sette anni precedenti. Sul tema interviene la senatrice novaresedel Pd, Elena Ferrara: «Le risorse destinate ai giovani agricoltori (80 milioni di euro all’anno) sono un segnale forte e chiaro, ma non dobbiamo nasconderci dietro ad un dito; quanto approvato dal Consiglio dei Ministri, come ha voluto precisare anche il ministro Martina, non è un documento perfetto. Da qui l’impegno del Governo ad intervenire nei prossimi mesi con ulteriori risorse e azioni, come i Piani di Sviluppo Rurali, e rendendo da subito operativo il provvedimento con i decreti attuativi». Un’urgenza espressa da tutti i soggetti che operano nel settore e condivisa dall’esecutivo. Pe quanto riguarda il riso sappiamo bene – aggiunge – quanto la filiera attraversi un momento difficile e quanto la Pac sia importante per sostenere una produzione di grande tradizione e qualità in territori come Novarese, Vercellese e Pavese. La riduzione del contributo è sensibile, ma è stato salvaguardato l’aiuto accoppiato, inizialmente in forte dubbio», chiarisce la senatrice ricordando la recente audizione di Ente risi, Agrinsieme, Airi e Coldiretti in Commissione Agricoltura di Palazzo Madama. «In quella sede – aggiunge la parlamentare piemontese – è stato approfondito il tema della difesa dei nostri prodotti sul mercato europeo. Personalmente ho voluto evidenziare la necessità di costruire un sistema che coinvolga attivamente anche Governo e istituzioni, in modo da rappresentare unitariamente le esigenze del settore sul mercato internazionale». Ferrara invita a fare squadra, verso «una rinnovata politica di mercato interno del riso, con il superamento della normativa attuale che risale al 1958».
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