Sembrava tutto facile e quasi scontato. Invece il Comitato Sistema Preferenze Generalizzate dell’Ue, che ha esaminato la proposta della Commissione europea per l’adozione della clausola di salvaguardia sull’importazione di riso lavorato da Cambogia e Myanmar, in pratica non si è espresso. Questa la votazione dei 28 in rappresentanza degli Stati membri: 13 paesi a favore, 8 contrari, 7 astenuti. I 13 paesi che hanno votato sì rappresentano il 57% della popolazione dell’Unione euriopea. Serviva il 65% per ottenere la maggioranza qualificata. Quindi, in assenza di un parere approbvato a maggioranza qualificata, la’dozionedella clausola che dovrebe ripristinare i dazi non è immediata e ora la proposta torna al Collegio dei Commissari. In altre parole, alla Commissione, che dovrà decidere prima o subito dopo Natale. “La Commissione ha proposto la cvlausola di salvaguardia – dichiara il presidente dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà – e la Commissione dovrà decidere se adottarla. Avendo il sostegno della maggioranza europea sarebbe incomprensibile una decisione diversa”.
Nel dettaglio hanno votato a favore Italia, Spagnam, Portoglalo, Francia, Grecia, Bulgaria, Ungheria, Romania, Polonia, Belgio, Irlanda, Slovacchia, Cipro. Contrari Finlandia, Svezia, Gran Bretagna, Olanda, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Lettonia. Astenuti Slovenia, Malta, Austria, Germania, Croazia, Lithuania, Lussemburgo. Per Giuseppe Ferraris, presidente del gruppo riso del Copa a Bruxelles, “il voto contrario della Gran Bretagna, paese ormai in uscite dall’Ue ma ancora con diritto di esprimersi sino a marzo, è stato determinante. In ogni caso stiamo già facendo pressione sugli europarlamentari italiani affinché intervengano con lettere di sensibilizzazione sulla Commissione”.
Il risultato di non decisione, la “no opinion”, come è rimbalzata da Bruxelles, suscita commenti diversi. Confagricoltura ha accolto “con grande delusione l’assenza di parere. Come consentito dalle procedure vigenti, sollecitiamo la Commissiomne a varare il regolamento di esecuzione con il ripristino dei dazi. E’ un atto dovuto nei riguardi dei riscioltori italiani e europei dichiarail presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. Che prosegue: “Chiediamo di esere coerente con i risultati dell’iondagine diffusa pochre settimane fa che ha dimostrato con chiarezza che i lriso Indica prodotto in Cambogia e Myanmar arriva sul mercato della Ue in volumi e livelli di prezzo tali da determinare serie difficoltà aglioperatori europei del settore. Sono convinto che avremo il sostengo anche dei membri italiani del Parlamento europeo”. Giansanti ha scritto una lettera al presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, alla vicepresidente renataMogherini, al commissario per l’Agricoltura, Phil Hogan, e al commissario per il Commercio, Cecilia Malmstrom: “Sollecitiamo il varo in tempi brevi della proposta di regolamento sul ripristino dei dazi sulle importazioni di riso, anche in assenza di parere da parte del Comitato Sistema Preferenze Generalizzate”. Confagricoltura precisa che, sotto il profilo procedurale, l’assenza di parere dà alla Commissione piena facoltà di scelta sui prossimi passaggi: dal varo della proposta di regolamento, al suo ritiro o a una modifica del testo per una nuova discussione in seno al Comitato.
“Sono convinto – aggiunge Giovanni Perinotti, presidente della Federazione Nazionale Riso di Confagricoltura e presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella – che avremo il sostegno anche dei membri italiani del Parlamento europeo; inoltre visto che in Commissione voteranno i rappresentanti dei Paesi che hanno dato gia’ una maggioranza positiva, anche se non qualificata, la speranza e’ che questa volta si riesca ad ottenere il risultato positivo definitivo”.
L’eurodeputato Alberto Cirio, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue “La cosa importante è che non si è creata una minoranza di blocco, situazione che avrebbe determinato una bocciatura dell’istanza e l’impossibilità a procedere. E’ un risultato improtante dopo anni di battaglie, frutto di un lavoro che ci ha visto portare dalla nostra parte la Francia e convincere la Germania, in passato contraria all’abolizione dei dazizero, ad astenersi invece in uesta cirecostanza. Adesso la scelta passa all Commissione europea, che veva proposto la reintroduzione drei dazi. Quindi siamo fiduciosi su un wsito positivo nel mese di gennaio. Non ci fermenremo sino a qando il riso italiano non saràstato tutelato e i nostri risicoltori risarciti per gli anni di concorrenza sleale e incontrastata”.
Per Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, “è positivo che la decisione sia ora nelle mani della Commissione europea. L’esecutivo potrà ora approvare la propria proposta per tutelare i nostri produttori. questo ulteriore passo avanti – prosegue – è frutto di un lavoro di squadra iniziato con la richiwsta della delegazione degli eurodeputati Pd, fatto subito proprio dal Governo Gentiloni e proseguito oggi con determinazione dal ministro Centinaio”.
In una nota dal titolo “Fare presto per tutelare il riso Made in Piemonte” Coldiretti interviene commentando la possibilità che la Commissione possa procedere con le misure da lei stessa proposte. “Un risultato frutto delle nostre mobilitazioni sia nelle città, come l’ultima dello scorso 18 novembre a Vercelli, sia degli incontri nelle sedi istituzionali – dice Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli Biella con delega al settore risicolo – Bruxelles ha riconosciuto il danno economico dovuto ai volumi di importazione”. Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale: “E’ ora di dire basta, motivo per cui questa è una misura indispensabile per difendere il nostro riso piemontese. Ricordiamo che il Piemonte resta la regione italiana con i numeri maggiori a livello produttivo con 117 mila ettari, 8 milioni di quintali e quasi 1900 aziende”.
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