Avvisi ai naviganti: crolla il mais, superfici ridotte del 40%

Avvisi ai naviganti: crolla il mais, superfici ridotte del 40%

di Paolo Guttardi

C’era una volta il mais superstar

Continua il trend negativo delle superfici maidicole italiane scese a 614 mila ettari con una flessione di più del 40% rispetto al ventennio precedente. La produzione totale interna si è ridotta a 6,2 milioni di tonnellate nel 2018 con un consequenziale aumento esponenziale della dipendenza dall’estero passando dall’11% all’inizio del nuovo millennio al 47% nel 2017. E’ lo scenario delineato da ISMEA. Le motivazioni del progressivo abbandono del mais sono da individuare soprattutto negli alti costi di produzione a fronte di prezzi di mercato non remunerativi (prezzo medio 2017/18 di 178,04 euro/t) e anche nelle condizioni climatiche sempre meno favorevoli e che hanno spinto molti agricoltori a prediligere la soia, un’alternativa spesso più premiante rispetto al mais.   Questo trend negativo per il settore maidicolo per Confagricoltura desta severa preoccupazione che crede fermamente che sia necessario individuare strategie e misure efficaci, sia politiche che di mercato, per salvaguardare la prima coltura annuale per volumi di produzione, nonché essenziale materia prima dei mangimi destinati alle produzioni zootecniche di qualità

Cambia il regime de minimis

La Commissione UE con un suo comunicato ha fatto sapere di aver approvato in data 23 novembre 2018 importanti modifiche al regolamento UE n.1408/2013, che disciplina il funzionamento degli aiuti “de minimis” nel settore agricolo. In particolare, ha portato il massimale di aiuto concedibile per singola impresa nell’arco di tre esercizi finanziari dagli attuali 15.000 euro a 25.000 euro ed il plafond nazionale dall’1% all’1,5% della produzione agricola di ciascun stato membro (per l’Italia circa 815 milioni di euro, oggi sono 475), a condizione però che lo Stato adotti il registro centrale degli aiuti “de minimis” (in Italia è già predisposto, ma non è ancora operativo) e che non venga superato il limite del 50% dell’importo massimo di tali aiuti a favore di un singolo settore. Con il nuovo regolamento è altresì prevista per ogni Stato membro la possibilità di non adottare il registro centrale ed il limite settoriale, nel qual caso il massimale per azienda sarà più basso, fino a 20.000 euro, ed il plafond nazionale sarà fissato nell’1,25% della produzione agricola nazionale (circa 679 milioni euro).

Contributi INAIL per la sicurezza

L’Inail Piemonte stanzia 300 mila euro per progetti in materia di sicurezza. Sul sito dell’INAIL (www.inail.it) è stato pubblicato l’avviso pubblico per selezionare i milgiori progetti per specifici interventi riguardanti la prevenzione degli infortuni lavorativi e delle malattie professionali. Tra gli ambiti di intervento un posto di rilievo è dato al settore agricolo. Possono presentare la manifestazione di interesse (la scadenza è al 14 dicembre 2018)) per realizzare progetti prevenzionali, in regime di compartecipazione, enti ed organismi pubblici e privati (quali gli Enti non profit, le associazioni di categoria, le associazioni sindacali,sia singolarmente che in regime di associazione. L’Inail Piemonte partecipa al progetto con un contributo a copertura degli oneri pari al 50 per cento. Intanto, secondo gli ultimi dati statistici, è un aumento l’impiego di macchine usate in agricoltura. Ciò influsce ovviamente sulla problematica degli infortuni, al riguardo Confagricoltura rileva che la sicurezza è certamente fondamentale, ma il fatto che le macchine siano usate di per sè non è indice di insicurezza: ciò che è certo invece è che le macchine usate sono meno costose e che gli agricoltori, per programmare gli investimenti, sono costretti a fare i conti con la redditività delle imprese. Questa purtroppo in declino.

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