Avvisi ai naviganti: la certificazione antimafia ha bisogno di tempo

Avvisi ai naviganti: la certificazione antimafia ha bisogno di tempo

di Paolo Guttardi

Antimafia, proroga cercasi

E’ il momento della certificazione antimafia, l’adempimento obbligatorio a carico delle imprese agricole affinchè gli Organismi pagatori (ARPEA per la pac ed AGEA per il sostegno assicurativo) possano erogare i contributi pubblici qualora l’importo concesso nella domanda sia superiore a 25 mila euro. Da qui il febbrile lavoro dei CAA per l’inserimento negli applicativi informatici della documentazione previsti, in vista del pagamento degli anticipi pac. Un adempimento che, considerato l’elevato numero delle posizioni interessate (fino all’anno scorso il limite massimo era 150 mila euro) rischia di bloccare le Prefetture. E quindi ecco l’ennesima proroga, approvata per ora solo dalla Commissione Agricoltura della Camera, in attesa di mettere a punto una revisione della normativa.

L’agricoltura sociale al Salone del Gusto

Al Salone del Gusto, di imminente apertura a Torino, ci sarà anche l’agricoltura sociale, un’iniziativa che premia tre progetti di agricoltura imprenditoriale ma capace di coniugare sostenibilità ed innovazione, dedicata ai minori e giovani in situazione di disagio sociale, anziani, disabili e immigrati che godono dello status di rifugiati e richiedenti asilo. Il terzo bando verrà presentato da Confagricoltura nello stand messo a disposizione dalla Regione Piemonte il prossimo 20 settembre alle ore 15.00 (per info sul bando www.coltiviamoagricolturasociale.it).

Riforma pac, verso il 2020

L’agricoltura corre veloce verso la nuova pac post 2020. Oltre al nuovo modello proposto dalla Commissione europea (l’agricoltura smart) c’è la volontà dell’UE di ridurre le risorse per la pac, come si evince dal quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Il taglio del budget potrebbe essere di circa il 15 per cento. Per questo diventa essenziale garantire una maggior flessibilità agli Stati membri, consentendo, se ben utilizzati, di mitigare gli effetti della riduzione dei fondi. In sintesi, una politica agricola comune non più basata su regole stringenti ed obblighi burocratici, ma focalizzata sul raggiungimento degli obiettivi prefissati, in un quadro normativo improntato alla sussidiarietà e maggior responsabilità degli Stati membri. Una sfida colossale per il MIPAAFT e le Regioni. Ricordando che in gioco ci sono circa 8 miliardi di euro che l’UE eroga ogni anno all’agricoltura italiana (oltre alle somme erogate dall’Italia per cofinanziamento). Un dato che dovrebbe essere ricordato a chi ha paventato, nelle settimane scorse di bloccare i contributi dell’Italia all’UE.fotoavvisi

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