Una vendemmia nella norma. Il che significa un +20 per cento rispetto al 2017, annata fra le più scarse degli ultimi cinquant’anni. Queste le previsioni di Assoenologi e di tutte le organizzazioni agricole che hanno monitorato l’andamento di agosto e ora stanno valutando già i primi risultati: al 31 agosto è già stato raccolto circa il 15 per cento dell’uva, con la Sicilia prima regione a staccare i grappoli nell’ultima settimana di luglio, seguita poi dalla Puglia e dalla Lombardia (Franciacorta) nella prima decade di agosto. Il pieno della raccolta, in tutta Italia, è prevista tra la seconda decade di settembre e la prima di ottobre. Numeri: una produzione di vino e mosto superiore di circa 10 milioni di ettolitri rispetto allo scorso anno. Con 55,8 milioni di ettolitri il 2018 si collocherà al secondo posto nella produzione egli ultimi vent’anni. In Piemonte le previsioni parlano addirittura di un +25% e di un ritardo di circa 10-15 giorni nei confronti del 2017 ma in linea con le annate normali. Le prime uve Pinot Nero e Chardonnay base per lo spumante Alta Langa sono state raccolte nell’ultima decade di agosto. Si proseguirà con il Moscato e il Brachetto; verso la metà di settembre saranno conferite le uve di Cortese, Dolcetto e freisa, mentre per la Barbera e i Nebbioli la raccolta è prevista alla fine del mese di settembre pe concludersi a ottobre. Le scorte del vino nelle cantine si presentano inferiori, mentre le contrattazioni non sono ancora iniziate, ad eccezione per il Moscato e il Brachetto i cui pressi risultano stabili.
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