Sono stati presentati, all’Incubatoio ittico a Solcio di Lesa, i risultati del monitoraggio microbiologico effettuato dai tecnici della Goletta dei Laghi a conclusione dei campionamenti e delle analisi sul lago Maggiore. All’incontro erano presenti Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Simone Nuglio, responsabile della Goletta dei Laghi, Massimiliano Caligara, presidente del circolo di Legambiente Amici del Lago e il vice Roberto Signorelli.
Su sette punti campionati, la maggior parte risulta inquinata. Per quanto riguarda il Lago Maggiore, di cui sono stati analizzati cinque campioni, secondo le analisi è risultata fortemente oltre i limiti la foce del fiume Toce a Verbania, così come la foce del torrente Arlasca, tra Arona e Dormelletto, località che fino all’anno scorso era solo inquinata. Mentre fuori dai limiti è risultata la foce del torrente Vevera ad Arona, punto in cui i tecnici hanno rilevato la presenza di vari tipi di rifiuti, tra cui quelli da mancata depurazione. Alla foce dell’Arlasca erano stati rilevati 7.410 escherichiacoli, quando il limite consentito è 1.000. Gli enterococchi erano 2.930 con un limite massimo ammesso di 500. Alla foce del Vevera rilevati 1.759 escherichiacoli e 870 enterococchi. Rientra nel limite la spiaggia del lido. <Il Vevera è migliorato rispetto al 2009 quando era fortemente inquinato, ma rimane sempre sopra il livello di attenzione> ha detto Roberto Signorelli. E non va meglio con il lago d’Orta, dove in due punti è risultato fortemente inquinato lo sfioratore a lago presso lungolago Beltrami a San Maurizio d’Opaglio: un punto che ad oggi, nonostante la presenza di un cartello che sconsiglia la balneazione, rimane potenzialmente molto frequentato dai bagnanti.
<Non ci sorprendono i risultati registrati dalla Goletta dei Laghi – dichiara Signorelli – purtroppo sulla sponda piemontese del Basso Verbano, malgrado numerosi investimenti effettuati, rimangono ancora alcuni punti critici, una vera e propria spina nel fianco. Siamo comunque fiduciosi – continua – che Acque Novara Vco, in accordo con le amministrazioni del comprensorio, possa sanare questa ferita ancora aperta, a condizione che vengano mantenuti e rafforzati l’impegno e i relativi investimenti per risolvere questa grave criticità ambientale>. Il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, ha sottolineato: <La nostra attenzione rimane massima per quanto riguarda le coste dei mari e dei laghi. I pericoli maggiori derivano dagli scarichi inquinanti, dalla cementificazione delle sponde e dalle micropalstiche, sempre in aumento rispetto al passato>. Alla presentazione dei dati sono intervenute anche le responsabili Arpa: Marta Scrivanti per il comprensorio Nordovest del Piemonte e Francesca Caviglia per i laghi Maggiore, Orta e Mergozzo
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