Veleni nel riso asiatico? Centinaio: blocco delle navi. E da Bruxelles missione in Cambogia

Veleni nel riso asiatico? Centinaio: blocco delle navi. E da Bruxelles missione in Cambogia

Da una parte il ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, che annuncia un “attacco diretto” alle navi in arrivo dall’Asia con a bordo sacchi di riso trattati con fitofarmaci vietati in Europa. Dall’altra la missione della Commissione europea che fra pochi giorni partirà per il Sudest asiatico per verificare se in Cambogia sono rispettati gli obblighi in materia di diritti umani come sancito dall’accordo Eba (Everything but arms) che consente di esportare in Ue riso a dazio zero.

Andiamo per ordine. L’aveva già anticipato il vicepresidente del Consiglio a Torino, durante il suo intervento al Villaggio Verde di Coldiretti: “Bloccheremo le navi cariche di riso in arrivo dall’Asia”. Ora lo ribadisce Centinaio: “Saranno compiuti accertamenti a campione sul riso importato – ha dichiarato – per verificare se contiene sostanze proibite o altre oltre la soglia consentita dalle normative Ue. In tal caso catterà immediatamente il sequestro del carico”. Il bersaglio da colpire sarebbero in particolare le navi in arrivo da Cambogia e Myanmar dove, ad esempio, viene usata una sostanza messa al bando in Europa, il triciclazolo, fungicida che combatte il brusone.

Da Bruxelles un’altra iniziativa riguarda la lettera inviata dagli europarlamentari del Pd, Paolo De Castro, (primo vicepresidente della Commissione Agricoltura al Parlamento europeo) e Alessia Mosca, firmatari con altri 17 deputati che rappresentano tutti i gruppi politici. La missiva è indirizzata alla rappresentante della politica estera, Federica Mogherini, e ai commissari al commercio Cecilia Malstrom e al lavoro e agli affari sociali Marianne Thyssen: “Apprezziamo la missione europea in Cambogia – si leggcentinaioe nel testo – che dall’11 luglio valuterà se il Paese osserva i suoi obblighi in materia di diritti umani. Missione già sollecitata dall’ex ministro Carlo Calenda che condivide la nostra preoccupazione, anche sulla concorrenza sleale degli esportatori cambogiani di riso nei confronti dei produttori italiani e non solo, come denuncia da anni l’ente risi. Siamo profondamente preoccupati per gli sviluppi politici e la repressione continua dei media e della società civile in Cambogia. Apprezziamo gli sforzi intrapresi per istituire questa missione che dimostra come la soluzione dei problemi dei nostri risicoltori non possa essere semplicemente trovata con la chiusura dei porti italiani”. I 19 firmatari attendono che la Commissione “riferisca pubblicamente le conclusioni della missione ai cittadini e al Parlamento”. Intanto nei prossimi giorni è annunciato un incontro fra il ministro Centinaio e Paolo Carrà, presidente dell’Ente Nazionale Risi, per fare il punto della situazione.

 

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