di Paolo Guttardi
Riso da seme senza Pac
E’ arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia, diffusa da Confagricoltura a seguito della riunione svoltasi al Ministero delle Politiche Agricole relativamente all’attuazione del Regolamento “Omnibus”, che il riso da seme non può usufruire dell’aiuto accoppiato riso. Questo in base ad una interpretazione data dal Mipaaf e da AGEA secondo la quale l’aiuto accoppiato ex art. 52 del Regolamento (UE) n. 1307/2013 sarebbe riservato solo alle “coltivazioni da granella”. Una interpretazione che lascia stupefatti, anche tenendo conto del fatto che questa inammissibilità è stata prevista senza una preventiva informazione degli operatori e in un momento in cui i contratti di moltiplicazione sono già stati perfezionati. Il tutto in una situazione in cui nulla lasciava presagire un cambiamento delle regole che sinora, nelle precedenti tre campagne di applicazione della riforma, avevano senz’altro consentito l’ammissibilità al premio accoppiato delle colture da seme.
Diserbo, poche frecce disponibili
Il controllo delle infestanti nel riso, il cereale più coltivato nel triangolo tra Pavia, Vercelli e Novara, è una pratica chiave per conseguire produzioni di quantità e qualità. Negli ultimi anni il settore è stato al centro di una evoluzione tecnica che ha portato alla riduzione degli interventi e delle dosi, con la disponibilità di nuovi principi attivi. Tuttavia per il risicoltore è importante disporre di un arsenale ricco di possibilità. Per questo è importante che il Ministero della Salute conceda entro tempi brevissimi l’autorizzazione per emergenze fitosanitarie per gli erbicidi propanil e quinclorac, indispensabili per combattere le infestanti che popolano le risaie. Il riso italiano, commenta Confagricoltura, rischia una perdita di produzione fino all’80 % nella prossima campagna, se nei prossimi giorni non verranno date le opportune decisioni da parte delle Autorità nazionali preposte.
Reti antigrandine alternativa all’assicurazione
I dati statistici relativi al 2017 hanno evidenziato, per il terzo anno consecutivo, il calo delle coperture assicurative per le colture vegetali, con una riduzione del 22 % rispetto al 2014, ultimo anno del vecchio regime degli aiuti.
Le cause di questo crollo, quando, invece, il clima pazzo ed i cambiamenti climatici dovrebbero spingere verso un maggior ricorso all’assicurazione, sono ben note: le procedure amministrative ed i conseguenti ritardi nei pagamenti da parte di AGEA e le regole del PSRN hanno complicato la vita agli agricoltori ed ai CAA. Anche se le ultime novità normative dovrebbero rilanciare il sistema assicurativo agevolato, dal PSR regionale arriva l’alternativa “fai da te”, con il contributo comunitario per la realizzazione delle reti antigrandine (Misura 5 – operazione 5.1.2). In conseguenza dell’obbligo, a partire dal 2018, di gestire le domande di finanziamento in forma grafica che sta determinando ritardi nella validazione dei fascicoli aziendali, la Regione Piemonte ha prorogato al 7 maggio 2018 il termine per la presentazione delle domande di sostegno.
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