Duecento risicoltori alle masterclass che si sono tenute al Centro Ricerche Ente Nazionale Risi di Castello d’Agogna (PV), dedicate alla formazione per una risicoltura sostenibile. Con il progetto Sairisi, sostenuto dall’Ente Nazionale Risi, è ripartito per il terzo anno consecutivo un programma di promozione della sostenibilità agricola nella produzione del riso.
La prima giornata si è aperta con l’introduzione del coordinatore del progetto, Richard Burkinshaw, il quale ha spiegato l’importanza della sostenibilità in campo agricolo e la scommessa di SAI platform riguardo il suo raggiungimento. La Sustainable Agriculture Initiative (SAI) Platform è la più importante piattaforma globale della filiera agroalimentare, un’organizzazione internazionale senza fini di lucro, composta da circa 90 associati che rappresentano l’intera filiera, dalle associazioni di agricoltori alla grande distribuzione. Lo scopo della SAI Platform è quello di introdurre pratiche agricole sostenibili attraverso lo sviluppo di progetti pilota a livello internazionale in modo da validarle e diffonderle sul territorio.
Partendo dalla sostenibilità economica dell’azienda agricola descritta dal prof. Ferrazzi, si è passati al tema dell’efficienza d’uso dell’acqua in risicoltura. Questo argomento è stato trattato prima dalla professoressa Facchi attraverso casi basati su diverse scale di precisione (singolo campo, azienda e distretto irriguo). Il tema dell’acqua è stato poi ripreso dal dottor Masseroni, il quale ha portato un esempio di agricoltura di precisione applicata alla risaia attraverso un sistema automatico e telecontrollato della gestione dell’acqua in campo. Il dott. Romani dell’Ente Nazionale Risi ha trattato i gli aspetti produttivi e gestionali della pratica della sommersione invernale. Il giorno successivo si è partiti dalle emissioni di gas serra dalla risaia e dalle tecniche agronomiche per la loro mitigazione, discusse dalla dottoressa Bertora dell’Università degli studi di Torino. Quindi, si è parlato di concimazione a dose variabile in risicoltura grazie all’intervento del dott. Rognoni. Sono state portate infine le esperienze di agricoltura conservativa condotte in Piemonte e Lombardia, rispettivamente dal professor Sacco (Università di Torino) e dal dottor Romani -dell’ENR. Dopo queste due masterclass è prevista una fase di divulgazione dei risultati ottenuti dal progetto, attraverso delle giornate di visita in campo alle aziende che hanno messo in atto le pratiche agronomiche di sostenibilità
You must be logged in to post a comment Login