Resistere, resistere, resistere. Ma anche interrogarsi al proprio interno. Questo il senso dell’editoriale che Paolo Carrà, presidente Ente Nazionale Risi, ha scritto sul numero di dicembrede “Il Risicoltore”, tracciando un bilancio dell’annata 2017 e della crisi che sta attraversando il comparto. Resistere per credere ancora che la richiesta della clausola di salvaguardia presentata a Bruxelles contro le importazioni a dazio zero possa essere accolta: “Sarebbe sicuramente più facile allargare le braccia e dire che la clausola non verrà mai data, ma il senso di responsabilità ci spinge a insistere fino all’ultimo, lasciando alla Commissione l’onere per un eventuale rifiuto”.
Carrà pone anche una domanda e che fa riflettere: “Il nostro settore ha quella resilienza, termine oggi di moda che indica la capacità di adattarsi alle sollecitazioni esterne, necessaria per affrontare un mercato sempre più globale? La mia risposta, che avevo già dato in tempi non sospetti, è no! Dobbiamo essere anche onesti nel dire che la filiera non sempre ha saputo sfruttare gli altri strumenti che la Ue ci ha messo a disposizione. Come ad esempio la revisione degli aiuti accoppiati. Non si è sfruttata l’occasione di creare una OI (Organizzazione Interprofessionale), strumento del quale l’Ente Nazionale Risi purtroppo non può fare parte per la propria natura giuridica, attraverso il quale è possibile regolare meglio il mercato, con iniziative che possano limitare l’eccessiva volatilità dei prezzi. Per non dimenticare la riforma del sistema di rilevazione prezzi, su segnalazione dell’Antitrust».
Quale futuro? “Sarà il risultato di quelle azioni che devono partire da una visione strategica del comparto, evitando atteggiamenti ed iniziative che appaghino solo l’emotività del momento. Mi fa sorridere quando diamo colpe al mercato od all’Unione europea come se fossero entità astratte e non fondate da un insieme di persone che prendono decisioni. Chi continua a predicare che i successi sono di molti e le colpe di uno farebbe meglio a chiedersi in che modo ha contribuito per la crescita del settore”
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