“Semplificazione, rafforzamento delle politiche per la gestione dei rischi, misure per i giovani agricoltori continuano ad essere in testa alla lista degli obiettivi e il concetto di flessibilità è la leva per accompagnarli”. Così , primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo dopo la comunicazione del Commissario europeo dell’agricoltura Phil Hogan sul futuro della Pac post 2020. “La comunicazione del Commissario Hogan – prosegue De Castro- lancia segnali chiari e coerenti con quanto risultato dall’approvazione della parte agricola del Regolamento Omnibus”. “Molto positivo ad esempio –spiega il primo vicepresidente- è il cambio di paradigma sull’attuale, inefficace, struttura del greening, prevedendo il passaggio da una logica punitiva nei confronti degli agricoltori, a un sistema di premialità che incentivi pratiche sempre più sostenibili, a ridotto impatto ambientale e mirate alle specificità territoriali di ogni Stato membro”.
“Infine-conclude l’europarlamentare -nonostante le mancanza dei tempi tecnici per approvare una riforma della Pac entro la fine di questa legislatura, occorre iniziare a riflettere su come la maggior sussidiarietà concessa agli Stati membri, non porti ad effetti distorsivi del mercato interno e alla conseguente ri-nazionalizzazione della Politica Agricola Comune”.
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