di Enrico De Maria
Ma che meraviglia di convegno sui settant’anni di “Riso Amaro” ci hanno regalato l’Associazione Blanderate di Biandrate e la Camera del lavoro di Vercelli. Il convegno (che si è concluso con uno stralcio dello spettacolo musical-teatrale ispirato al film della Compagnia Skenè ideato da Antonella Napoli con la regia di Gianluca Mischiatti) ha avvinto il pubblico, davvero numeroso.
Merito della scelta che gli organizzatori (Roberto Baraggioli, Valter Bossoni e Sergio Negri) hanno compiuto con i relatori: tutti bravissimi, spigliati, ferrati in materia e divertenti. Il regista Matteo Bellizzi (che si è ispirato al film di De Santis per relizzare quel gioiello di “Sorriso amaro”) è stato un conduttore perfetto, mentre il film è stato analizzato a dovere, con spigliatezza, garbo e passione da Giorgio Simonelli, Tonino Repetto e dai due ospiti d’eccezione della serata: Marco Grossi (Che su “Riso Amaro” ha scritto libri essenziali) ed il regista Maurizio Nichetti.
E così tra gli aneddoti sul grande fotografo Robert Capa che ha scattato memorabili immagini sul set, sulle presenze illustri durante le riprese (dall’avvocato Agnelli a Cesare Pavese), sulla rivendicata primogenitura della “location” (più la tenuta di Selve di Salasco che la celebrata Veneria di Lignana) e sulla “genesi” del film (De Santis ebbe l’idea scoprendo, per caso, treni cariche di mondine), l’evento “Riso amaro: 70 anni di un mito” ha centrato l’obiettivo di coinvolgere il pubblico. Voto: dieci e lode.
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